Salvatore Bagni, il combattente

Compie 65 anni un giocatore, più che di talento, indispensabile

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Non raggiungeva l’intensità e la completezza di Marco Tardelli, né la ferocia agonistica di un Benetti, ma prenderlo sotto gamba non era consigliabile. Anche perché, a differenza di altri centrocampisti, poteva svariare su tutti i fronti della metà campo e ovunque si trovasse non mollava mai un pallone. Cattivo spesso, sconsiderato mai. E con il vizio del gol, per giunta. Del resto, quando si ha un passato da attaccante e poi si arretra poco alla volta il raggio di azione, si possiede quel tempo d’inserimento in avanti che ad altri colleghi di ruolo fatalmente manca. Non è un caso se Salvatore Bagni può vantare quasi 50 reti in serie A (48, per essere esatti), ben distribuite fra Perugia, Napoli e Inter. Buoni i fondamentali, temperamento in campo, molto mestiere in caso di necessità. Insomma, il classico “brutto cliente” da affrontare ogni maledetta domenica. La storia di un combattente nato. Il tipo di giocatore che si può anche non amare, specie se non appartiene alla propria squadra, ma che ad averlo in rosa non si può non apprezzare. Maradona, tanto per dirne uno, lo riteneva indispensabile.

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