Il lungo viaggio della scherma italiana

Il Novecento e i Giochi Olimpici

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Il primo campione olimpico italiano della scherma ha i baffi scuri con le punte all’insù e porta un nome che diventerà ben più celebre nel calcio quasi un secolo dopo: Antonio Conte, da Minturno sul golfo di Gaeta, ha 33 anni quando a Parigi – dove ha aperto due sale di scherma – nell’edizione, ancora molto sui generis, dei Giochi del 1900 vince la medaglia d’oro nella sciabola per maestri (una categoria, ben presto esclusa, riservata allora ai professionisti che, proprio per questo motivo, terrà la medaglia a lungo fuori dal conto ufficiale). Dietro di lui, tra i 44 iscritti alla gara, si classifica un altro connazionale, Italo Santelli, che invece da qualche anno lavora a Budapest e sarà il fondatore della grande scuola ungherese della sciabola, dominatrice di buona parte del Novecento. È, quello di Conte, il secondo oro azzurro nella storia delle Olimpiadi, dopo il trionfo di Gian Giorgio Trissino nell’equitazione.

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