VERSO LA DECISIONE

Juve-Inter verso le porte chiuse, lo conferma il prefetto di Torino

In giornata si era diffusa l'ipotesa di giocare con il pubblico allo Stadium

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Juve-Inter dovrebbe disputarsi a porte chiuse. A confermarlo è stato il prefetto di Torino Claudio Palomba: "Se non intervengono nuovi provvedimenti che superino il dpcm del Governo, Juve-Inter sarà giocata a porte chiuse come prevede quel decreto", le parole al termine di un incontro con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con i prefetti e i sindaci dei capoluoghi piemontesi. In giornata si era diffusa l'ipotesi di giocare allo Stadium con il pubblico,

In molti vorrebbero giocare la supersfida scudetto con il pubblico. Lo hanno invocato il tecnico bianconero Sarri ("Se Juve-Inter a porte chiuse, allora tutte") e quello nerazzurro Conte ("Il calcio ha bisogno del pubblico"), ma le autorità frenano. L'ordinanza del Piemonte sulle restrizioni legate al coronavirus scade sabato 29, ma l'intenzione sembra quella di prolungarla.

Si era anche parlato di un possibile spostamento della sfida a lunedì sera a porte aperte, ma mercoledì è in programma Juve-Milan di Coppa Italia e dunque l'ipotesi è infattibile. Di sicuro al momenti c'è che i biglietti per la partita continuano a essere in vendita e la Juve non ha ancora emesso comunicati relativi alla eventuale modalità di rimborso. Tutto dunque resta aperto. Come forse le porte dell'Allianz. 

IL PRESIDENTE DELLA LOMBARIDA: "DECIDIAMO SABATO"
Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha aperto alla possibilità che Juve-Inter si giochi domenica con il pubblico. "Spero che da oggi ci sia una regressione della diffusione così vado a vedere anche io Juventus-Inter. Monitoriamo la situazione. Sono molto tranquillo. Sull'esito positivo del tutto non ho dubbi. Bisogna vedere com'è la situazione. È come per le scuole. Faremo un check sabato e poi decideremo. Dobbiamo capire se il trend di diffusione del virus si rallenti e magari si blocchi: quando avremo dei riscontri positivi in questo senso, i nostri consulenti, gli scienziati e l'istituto superiore di sanità ci daranno il via libera ad attenuare e magari addirittura a revocare tutte queste misure. Noi siamo i primi a volerle ridurre perché sono un danno all'economia e alla serenità dei nostri cittadini", ha detto a Rtl 102.5.

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