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Roma, Mourinho mastica amaro: "Un orgoglio giocare così, però zero punti"

Il tecnico giallorosso dopo il ko del Maradona: "Avremmo meritato di vincere"

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"Abbiamo giocato bene dal 1' minuto, abbiamo avuto un periodo di 10-15 minuti dopo il gol di Osimhen in cui ci pesava l'ingiustizia di essere sotto 1-0, per il resto abbiamo giocato bene. Ci sono partite che tu perdi ma esci più fiducioso di prima, sembra una contraddizione ma per me è così, siamo stati quelli che più di tutti hanno messo in difficoltà il Napoli e questo mi fa uscire da qui più fiducioso. Qualche volta il calcio è ingiusto, la squadra che merita di più perde, è successo qualche volta a noi di vincere senza meritare, oggi avremmo meritato noi di vincere. Ho visto facce tristi ed è normale quando perdi, ma voglio dire che abbiamo fiducia e ci vediamo mercoledì all'Olimpico con l'anima piena". Lo ha detto a Dazn il tecnico della Roma, José Mourinho, dopo la sconfitta per 2-1 al Maradona contro il Napoli.
 

"Abraham? Non so se sia infortunio o stanchezza, non ho avuto ancora tempo di verificare", ha aggiunto lo Special One, che però, anche nel caso l'infortunio dell'inglese fosse serio, non riapre le porte a Zaniolo? "No, voglio gente disponibile, che vuole giocare con la Roma, sai, quando non stai bene nella famiglia devi andare via, devi trovare una soluzione".  Vedi anche Roma, Pinto: "Il no di Zaniolo crea difficoltà ma c'è ancora tempo, vediamo..." Mercato Roma, Pinto: "Il no di Zaniolo crea difficoltà ma c'è ancora tempo, vediamo..."

"Pellegrini? E' stato due settimane senza allenarsi con la squadra. Si è allenato soltanto ieri e l'allenamento del sabato non serve per prendere intensità. Non era al top della condizione, gli mancava un po' di intensità. La nostra squadra con una partita alla settimana può essere molto forte. Il problema è cercare di giocare così 2-3 volte a settimana, è più difficile".

"Avevamo pensato che il Napoli quando ha la palla nel centrocampo avversario ha grossa qualità, abbiamo accettato il rischio e Matic ha fatto molto bene. Mancini ha giocato praticamente da terzino destro su Kvaratskhelia, hanno fatto bene anche Ibanez di là e Smalling su Osimhen, che è un giocatore top. Ma se va in Inghilterra e gioca così lo ammazzano, qua in Italia accettano questo atteggiamento. Bove, Volpato e Tahirovic sono 3 bambini che giocavano in un campo di 'plastica' a Trigoria e questo mi fa un gran piacere. Ora guardiamo la classifica e il calendario, abbiamo giocato al Maradona, a San Siro, allo Stadium. Ma ora arriva qualche difficoltà perché ci sono Coppa Italia ed Europa League. Se guardo come giocavamo l'anno scorso in questi stadi, ma anche prima che arrivassi io, sembrava ci fosse un blocco mentale. Invece adesso andiamo a San Siro, a Torino o qui e giochiamo così bene".

Infine il portoghese ha svelato il contenuto del colloquio con Spalletti: "All'inizio l'ho ringraziato per il regalo di compleanno che mi ha fatto e che non ho ancora avuto la possibilità di vedere. Il regalo di un collega fa sempre piacere. Dopo la partita nessuna parola, ma un abbraccio. Al di là di una squadra molto brava, il Napoli ha la stella dei campioni: a volte la stella s'illumina per te, io lo so perché ho vinto 8 campionati, e quest'anno la stella illumina loro".

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