INTERVISTA

Mancini: "Italia nel segno di Chiesa e Zaniolo. Potevamo giocarci il Mondiale"

Il ct azzurro: "Al nuovo anno chiedo di non togliere niente: la morte di Mihajlovic e la malattia di Vialli hanno segnato il 2022"

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Il 2022 è stato un anno triste per Roberto Mancini. Certo, la mancata qualificazione ai Mondiali pesa ("ma alle delusioni sportive si rimedia") però i veri drammi sono altri: "La morte di Sinisa (Mihajlovic, ndr), la malattia di Gianluca (Vialli, ndr): queste sono le cose che pesano nel cuore e per le quali non puoi fare nulla". Per questo il ct dell'Italia chiede un'unica cosa al 2023: "Che non porti niente ma non tolga più niente a nessuno". E per quanto riguarda la Nazionale? "Questa nuova annata deve restituire qualcosa a Chiesa e Zaniolo, che sia il loro anno: con loro e il gruppo al completo possiamo ricominciare a fare davvero bene. E poi magari ci porti la Nations League, le chance ci sono: non sarebbe male...".

Mancini, parlando a La Gazzetta dello Sport, prova a 'giocare' con la macchina del tempo e ripensa al Mondiale: "Ho sempre detto che puntavamo a vincere e oggi dico che ce la potevamo giocare. Anche per provare a vincerlo, sì".

Il ct azzurro fa anche le carte al campionato: "Il Napoli ha buone possibilità di scudetto: se vince contro Inter, Juve e Roma a gennaio metterebbe un'ipoteca seria allo scudetto. L'Inter ha patito molto l'assenza di Lukaku, se torna quello di due anni fa potrà trarne vantaggio. Comunque lo vedo meglio in coppia con Lautaro rispetto che con Dzeko. Il Milan? Non sarebbe facile sostituire Giroud se avesse un problema, servirebbe il miglior Origi. Bisogna dare tempo a De Ketelaere, pensate al primo De Bruyne al Chelsea: sembrava non sapesse giocare a pallone".

Infine, sulla Juventus: "Ha avuto un sacco di infortuni ma almeno ha permesso di far giocare qualche giovane. Le vince societarie? Il club ha sempre protetto bene la squadra".

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