Il pari col Besiktas lascia ancora tutto aperto per il passaggio del turno in Champions, ma a Istanbul si è visto un Napoli in chiaroscuro. Sul piano del risultato, gli azzurri potevano far sicuramente meglio e la banda di Sarri si è dovuta aggrappare al solito Hamsik (104 gol in azurro come Cavani) per evitare il peggio. In attacco Gabbiadini è da recuperare fisicamente e mentalmente e l'assenza di Milik si fa sentire in maniera importante.
Dalla bolgia dell'Arena il Napoli esce indenne, ma deve ringraziare il suo capitano. Dopo il rigore di Quaresma, infatti, la beffa era nell'aria e solo la prodezza di Marek ha rimesso in carreggiata gli azzurri, portando a casa un punto preziosissimo in chiave qualificazione. A Istanbul la squadra di Sarri ha giocato una gara accorta, concedendo poco e puntando sul possesso.
Nel corso della partita ha avuto anche due occasioni buone per passare in vantaggio, ma entrambi i palloni sono capitati sui piedi di Gabbiadini, che in questo momento è un giocatore da recuperare, fisicamente e mentalmente. L'ex blucerchiato non è più il "cecchino" d'Europa della passata stagione e l'assenza di Milik comincia a farsi sentire pesantemente in attacco, soprattutto se Callejon, Mertens e Insigne non sono al top della condizione. Alla banda di Sarri manca il bomber, l'uomo di peso capace di finalizzare il gioco e la manovra. Un vuoto che potrebbe risultate complicato da colmare in vista della qualificazione agli ottavi. ù
Ma da Istanbul per Sarri arrivano anche note positive e conferme. Con Diawara, il Napoli è più reattivo e Zielinski dà sempre benzina in mezzo al campo, fornendo solidità e dinamismo alla manovra. Nelle fila azzurre qualcuno ha bisogno di rifiatare (Hamsik compreso), è evidente. Ma in mezzo al campo i rincalzi non mancano. Il problema è in attacco.
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