Ancelotti si accende: "È ora di riportare lo scudetto al Sud"

Il tecnico parla di Insigne, De Laurentiis, di mentalità e paure rimosse. E della Roma

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Carlo Ancelotti non vuole smettere di stupire. E di sognare. La Champions e lo scudetto e questo Napoli che si prepara alla sfida con la Roma, altro passo per capire quanto si è grandi. In un forum organizzato dal Mattino di Napoli, il tecnico azzurro non si fa scappare promesse ("È ora di riportare lo scudetto al Sud"), battute e quant'altro. Dicendo che De Laurentiis è un grande presidente, ma non grande quanto lui (Carlo) a tressette.

"Sono contento quando la squadra gioca bene. Certo, sarebbe ora di riportare lo Scudetto al Sud, ne sarei molto felice". Il tecnico rivela com'è nata l'idea di cambiare posizione a Insigne, la vera mossa vincente di questa prima parte di stagione: "Volevo difendere in maniera diversa - spiega - e sollevare Lorenzo da compiti difensivi. Così è più lucido sotto porta". È anche e soprattutto una questione di mentalità: "Questi ragazzi erano intimoriti dalla forza degli avversari, adesso riusciamo a gestire meglio queste situazioni. Ma dobbiamo crescere ancora e cresceremo quando acquisteremo più autostima".

"La Roma è un avversario molto temibile. In questa stagione è andata incontro ad alti e bassi, ma dobbiamo sempre pensare che ha un enorme potenziale, con giocatori di grande esperienza, primo fra tutti Dzeko". Carlo Ancelotti inquadra così la sfida di domenica contro la Roma. "Ha preso giocatori giovani - dice il tecnico azzurro - e ha cambiato molto a centrocampo, cioè il reparto che determina di più le prestazioni di una squadra. Per cui c'è bisogno di un po' di tempo per riprendere un certo cammino".
"Sarà sicuramente una partita appassionante – aggiunge Ancelotti - con due squadre in campo che vogliono giocare, vogliono imporre il proprio gioco. Sarà una gara aperta, con un buon ritmo e buona qualità. Ma questo è il nostro momento buono e vogliamo mantenerlo tale".

"De Laurentiis? Una persona schietta e leale. E' un personaggio vulcanico e molto generoso, con il quale si sta molto bene. Ma a tressette sono più bravo io...".  Carlo Ancelotti parla anche del presidente del Napoli e lo fa esprimendo un giudizio lusinghiero sulla persona e sul rapporto che si è costruito.
"A dire il vero - racconta il tecnico - non mi aspettavo la chiamata del Napoli perché ritenevo che la collaborazione con Sarri continuasse. Quando sono stato contattato dunque sono rimasto un po' sorpreso ma ho capito subito che sarebbe stata l'avventura giusta per me perché sapevo che qui avrei trovato un progetto valido, che c'era un'ottima qualità dei giocatori e poi che avrei trovato un grande entusiasmo nella città".
"Con De Laurentiis - conclude Ancelotti - non si parla solo di calcio, anzi è l'argomento che tratta di meno con me. E' sempre molto informato su tutto ed è un piacere trascorrere una serata con lui e la sua famiglia. Però a tressette gli faccio credere di essere il migliore, ma il più bravo in tutta Italia sono io".


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