Ancelotti: "Nessuna paura a essere l'anti-Juve: questo è un Napoli che mi dà emozione"

Azzurri in campo venerdì sera contro l'Empoli per l'anticipo della 11esima giornata: "Turnover? Non penso al Psg"

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Dopo il pareggio con la Roma i punti di distacco dalla Juve sono tornati ad essere sei. In più la vittoria dell'Inter contro la Lazio ha permesso ai nerazzurri l'aggancio al secondo posto, a quota 22. Ecco perché, turnover permettendo, la sfida contro l'Empoli ha per Carlo Ancelotti l'assoluta priorità, non solo temporale, rispetto a quella di martedì in Champions contro il Psg. Insomma, per il Napoli la sfida contro l'ex Cavani (a proposito, ci sarà?) ha sicuramente un peso specifico notevole (è ovvio) ma l'anticipo della 11esima giornata di campionato in calendario venerdì sera non può e non deve essere minimamente sottovalutato: "Se farò dei cambi sarà solo per dare ancora più forza alla squadra. Per me ora esiste solo l'Empoli" ha infatti dichiarato Ancelotti in conferenza stampa. "Paura a essere definiti l'anti-Juve? No. Nessuna pressione particolare. Ovvio che dobbiamo provare a vincere. Questo Napoli mi dà emozione".

Mister Ancelotti, chi è l'anti-Juve ora che anche l'Inter è salita a 22 punti come voi?
"Ci sono parecchie squadre che vorrebbero avvicinarsi alla Juve. L'Inter è lì grazie a una serie positiva, ma anche il Milan è risalito e in generale più competitività c'è in alto più si abbassa la quota scudetto. Meglio così"

In vista della partita di Champions con il Psg possiamo aspettarci tanto turnover? Insigne può riposare?
"Credo che se ci sarà turnover sarà solo per preparare al meglio questa partita e non per preservare qualcuno in vista del Psg. Quella di Champions è una sfida a cui penseremo poi, ora c'è per noi solo l'Empoli".

Cosa si aspetta da Milik?
"Da Milik ci si aspetta qualcosa di più perché dagli atttaccanti ci si aspettano i gol. Lui, è vero, è in un momento in cui non segna ma per me sta lavorando e giocando bene, facendo quello che io gli chiedo di fare".

Ma sentirsi definire l'anti-Juve mette troppa pressione, responsabilità o paura?

"No. Non credo che sentirsi dire di essere l'anti-Juve carichi di eccessive responsabilità. La Juve è candidata a vincere il campionato, questo è vero e lo sanno tutti, noi abbiamo la responsabilità di provare a dare fastidio e vincere".

Quali sono le principali insidie della sfida contro l'Empoli?

"Le insidie di tutte le gare, una concentrazione non massimale, ad esempio, ma su questo in allenamento la squadra mi dà fiducia e sicurezza. Ci arriviamo in un buon momento, buona condizione fisica e mentale e faremo una partita sui livelli delle ultime".

E' d'accordo se diciamo che a questo punto della stagione comincia un altro campionato visto che il calendario darà avversari più severi alla Juve?
"Un primo bilancio si potrà fare alla fine del girone d'andata. Il calendario finora è stato complicato, ma poi non è detto perché le piccole hanno portato via punti, la Spal ha vinto a Roma, il Parma a Milano con l'Inter, tutte le squadre hanno caratteristiche che possono metterti in difficoltà".

Intanto nelle ultime due gare la squadra è stata a tratti molto spettacolare:  è il Napoli di Ancelotti o c'è di meglio?

"Non mi piace mai dire il mio Napoli, poi se gioca male non è più il mio Napoli...  Tanti allenatori lo dicono, ma non mi piace. Il livello di gioco mi soddisfa, non lo posso nascondere, anche se le insidie sono dietro l'angolo e il calcio è così con momenti buoni che diventano in un attimo complicati e viceversa. La squadra mi piace e mi dà emozione".

Parliamo di singoli: Koulibaly è il migliore difensore che ha mai allenato?

"Difficile fare un podio. Ci sono Thiago Silva, Nesta, Ramos, Terry, Stam, Cannavaro, Thuram... andiamo avanti? Forse in questo momento Koulibaly è uno dei migliori al mondo".

In campionato i numeri d'affluenza allo stadio continuano a non essere alti, è così anche anche con l'Empoli...
"Obiettivamente abbiamo giocato in casa con la Roma, poi Empoli e PSG, sono tre gare e non tutti possono permetterselo, quindi il tifoso ha scelto il PSG e non l'Empoli, una cosa naturale ma è chiaro che ci sforzeremo per migliorare e dare ancora più entusiasmo alla tifoseria".

Se potesse esprimere un desiderio, per quale giocatore lo spenderebbe?
"No, il desiderio è di allenare una squadra che mi dà emozione ma questa è una realtà, quindi non posso chiedere di più, in un bell'ambiente con un gruppo che mi segue e un club che mi sostiene. Il desiderio di un allenatore è questo. Il desiderio può essere di mantenere questo a lungo".

Gli ultimi due pareggi possono aver tolto in qualche misura un po' di fiducia?
"C'è stata qualche mancanza all'interno di due gare ben giocate, da evitare con applicazione maggiore, ma sono momenti che abbiamo analizzato per non ricaderci e non sperperare. Giocare bene non è facile, perciò quando giochi bene devi portarle a casa".

Mertens scalpita per prendersi una maglia da titolare...

"Lui ha il desiderio di giocare dall'inizio, ma è una cosa che riguarda il vecchio calcio italiano. Gli attaccanti sono quelli più facilmente cambiabili, se la vinci puoi toglierli per mettere uno più difensivo, se la perdi li cambi per metterne altri più freschi. Non è tanto la quantità dei minuti che conta, ma la qualità, come lui spesso ha fatto. Non è detto che non possa giocare dall'inizio, è in forma, e viene utilizzato per quello, poi dall'inizio o in corsa è anche per fargli tenere questa condizione a lungo".

Cosa può dirci sulle voci di mercato riguardanti Ibrahimovic e Cavani?

"In questo momento non parliamo di mercato. E' tutto molto prematuro, tra l'altro Cavani dovremo affrontarlo tra quattro giorni. Sarebbe anche poco rispettoso parlarne per rispetto di chi è qui, sta facendo bene e mi soddisfa a pieno".

Da ultimo, ci fa il punto sugli infortunati?
"Ounas e Rog sono pronti e convocati, Luperto per il PSG, Verdi credo col Genoa, Meret è quasi pronto, molto vicino. Younes sta lavorando ed è forse un po' dietro Ghoulam ma è con la squadra. Per fine mese potrebbe farcela".

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