Ancelotti: "Lozano mi piace da morire, Zidane mi ha fatto cambiare idea di calcio"

Il tecnico del Napoli sul mercato: "Lobotka lo trattammo l'estate scorsa, Barella è forte"

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Carlo Ancelotti si è raccontato al Corriere dello Sport, parlando di presente, passato e futuro. "Vivo in una città sorprendente e bellissima - ha spiegato il tecnico -. Napoli è la soluzione perfetta per me". Poi sugli obiettivi di mercato azzurri: "Lobotka lo trattammo l'estate scorsa, quando rischiavamo di perdere Fabian Ruiz. Barella è forte, Lozano mi piace da morire". Quanto invece alla sua idea di calcio, Carletto attribuisce un ruolo fondamentale a Zidane: "Prima ingabbiavo il talento".

"L'anno scorso De Laurentiis era in piena trattativa con Sarri, non avevo alcuna intenzione di finirci in mezzo - ha raccontato, spiegando com'è andata la trattativa col Napoli -. Mi era stata chiesta la disponibilità nel caso in cui non avessero trovato l'accordo e io l'avevo data". "In quel periodo si erano fatti avanti ufficialmente solo la Nazionale e il Napoli - ha aggiunto -. In Premier non c'era spazio e io volevo tornare ad allenare tutti i giorni". "I contatti per me li ha tenuti un avvocato di Parma, Ziccardi - ha precisato -. De Laurentiis l'ho incontrato per la prima volta in un hotel a Roma quando stavo andando a firmare". "Col presidente ci sentiamo due volte a settimana, di solito - ha aggiunto Ancelotti -. Si informa, è giusto che lo faccia". "Vuole sapere, domanda. Gli ho detto che se un giorno mi fa la formazione io gli organizzo il cast per un film - ha raccontato -. Prendo De Niro, Ryan Gosling, Di Caprio, Bradley Cooper, Chris Payne e la nostra amica Zoe Saldana".

A Napoli, dunque, Ancelotti sembra aver trovato l'ambiente giusto e dal suo punto di veista il bilancio della prima parte della stagione è positivo. "Nel nostro girone di Champions c'erano due potenziali vincitrici, PSG e Liverpool, noi siamo stati in corsa fino all'ultimo - ha spiegato -. In campionato proveremo fino in fondo ma se vincerà la Juve non sarà una grande novità. O sbaglio? Qui a Napoli De Laurentiis ha fatto un grande lavoro". "Ho un gruppo di giocatori più equilibrato rispetto a Madrid - ha proseguito - Cambio molto per far sentire tutti parte del progetto, alla lunga paga".

Poi uno sguardo al passato, individuando esattamente il momento di svolta della sua carriera. "Mi sono liberato di un certo dtipo di calcio con Zidane, alla Juve - ha spiegato Carletto -. Prima ingabbiavo il talento, Zizou invece mi convinse a ingabbiare la squadra attorno a lui. Gli ho cucito addosso il vestito". Capitolo Bayern: " Perché non andò come avrei voluto? Filosofie diverse - ha spiegato Ancelotti -. Per me era arrivato il momento di cambiare, il punto di scontro è stata la differenza di vedute". Tra le esperienze più formative della sua carriera, comunque, Carletto cita il Real: "Gli otto anni al Milan sono una cosa a parte, ma se vuoi la verità ti rispondo Madrid. Madrid perché è Madrid e perché tutti gli allenatori dovrebbero poter lavorare in una città come quella".

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