Piatek: "Voglio Milan in Champions"

Prime parole per il bomber polacco: "Da piccolo ero tifoso rossonero". Leo lo avvisa: "Il 9 se lo deve conquistare"

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A Casa Milan è il grande giorno di Krzysztof Piatek. "Era il mio sogno giocare qua, non avrei mai pensato che si potesse realizzare. Quando ero bambino ero un tifoso del Milan - ha spiegato il bomber polacco - E' un grande onore essere qua. Sono nato pronto e farò di tutto per far arrivare il Milan in Champions League. Potrei dire qualsiasi cosa qui, ma tutto si deciderà sul campo. Voglio segnare tanti gol".

Come è cambiata la tua vita in questi 5 mesi?
"Ho sempre creduto in me stesso, volevo dimostrare qualcosa di buono in Serie A quando sono arrivato al Genoa. Per me è importante segnare, perchè sono un attaccante. Sono la stessa persona di prima di arrivare al Genoa".

Come mai hai scelto il numero 19?
Risponde Leonardo. "Non c'è nessuna scaramanzia. Lui voleva il nove, ma noi pensavamo che andasse conquistato. Così ha scelto il 19 dove c'è dentro il 9".

Sugli aspetti in cui deve ancora migliorare.
"E' un piacere essere qui al Milan. Sono un attaccante, voglio segnare in tutte le partite, lavorare molto duramente e poi vedremo sul campo".

Sulla foto da bambino con l'asciugamano del Milan.
"E' una foto vera, quando ero giovane ero un tifoso del Milan. Era il mio sogno giocare qua. Essere seduto qua vicino a grandi leggende come Maldini e anche Leonardo è un grande onore. Spero di poter far vedere il mio talento in ogni partita. Potrei dire qualsiasi cosa qui, ma tutto si deciderà sul campo".

Hai paura e ti senti pronto?
"Sono nato pronto. Sono pronto e farò di tutto per far arrivare il Milan in Champions. Lotterò in campo per il Milan".

Pensavi di potere un giorno venire al Milan? Ci sono dei campioni del passato a cui ti ispiri?
"Non pensavo si sarebbe potuto mai realizzare. Accanto a me ce n'è una accanto come Maldini, che ho sempre ammirato. Per me è un grande onore essere qua".

Sulla possibile coabitazione con Cutrone.
"Per me è un altro passo nella mia carriera, spero di riuscire a giocare bene con Cutrone. Vorremmo segnare molti gol insieme e spero andrà bene".

Sabato il debutto contro il Napoli dove troverà l'amico e compagno Milik.
"Milik è in ottima forma. Io posso giocare con un secondo attaccante al fianco. Speriamo di vincere questa partita".

Quando c'è stato il primo approccio con il Milan e quando ti sei reso conto che il trasferimento era possibile?
"Il calcio è così, è inaspettato. Mi aspettavo che dopo aver segnato 13 gol altri club si sarebbero interessati a me, anche se non mi aspettavo fosse il Milan".

Sull'emozione di giocare a San Siro.
"E' fantastico giocare a San Siro, ma credo che tutto sarà sempre sul campo. Io sono concentrato su quello e farò di tutto per fare del mio meglio e, come sempre, voglio segnare".

Come mai quando esulti fai il pistolero?
"E' il mio stile, quando segno sparo. Mi viene spontaneo".

Hai un sogno nel cassetto con il Milan?
"Vorrei giocare in Champions League".

Durante la conferenza di Piatek è stato interpellato più volte anche Leonardo e non ha usato tanti giri di parole per rispondere alle inevitabili domande su Higuain: "Ha fatto la sua scelta, c'è poco da dire. Al Milan resta chi ha voglia di stare. Abbiamo bisogno di gente che ha voglia di essere coinvolta nel nostro progetto".

Non sono mancati gli elogi per Piatek: "La scelta non era così difficile, ha segnato 13 gol in 19 partite. Ha fatto vedere subito le sue qualità. Non era un'operazione prevista adesso, anche a livello economico è stato un investimento imprevisto, ma abbiamo avuto la possibilità di fare un investimento e scegliere Piatek non è stato difficile. Lui conosce già bene il nostro calcio e il nostro campionato".

All'acquisto del bomber polacco potrebbe non essere l'ultimo di questa sessione: "Abbiamo fatto molto finora, forse siamo quelli che abbiamo fatto di più. Sono stati fatti due acquisti importanti, non solo per il presente, ma anche il futuro. Ora dobbiamo capire se potremo fare altro, ma già con Piatek e Paquetà la rosa è competitiva".

Il brasiliano ha spiegato anche i mancati arrivi di Ibrahimovic e Fabregas: "I tentativi per loro due non sono stati bloccati dalla linea societaria di puntare sui giovani che abbiamo sul mercato, ma da situazioni di mercato. Tutte le scelte sono condivise da tutti, anche dall'allenatore".

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