L''INTERVISTA

Milan, Maldini: "Uno stadio nuovo per tornare al top in Europa, da dirigente solo qui"

Intervista del direttore tecnico rossonero a 'Sette' del Corriere della Sera. Sull'addio di Donnarumma...

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Il suo ritorno al Milan da dirigente è stato difficile. "Mi chiedevo cosa ci stessi a fare, io devo sentirmi protagonista". Poi l'addio di Leonardo e a quel punto Paolo Maldini si è ritrovato da solo in prima linea. Ed è stato questo a far scattare qualcosa nella sua testa: "Ero tornato in una situazione dove non avevo nessuno che mi faceva da scudo, quello che ho sempre cercato", ha raccontato il direttore tecnico rossonero in un'intervista a Sette, settimanale del Corriere della Sera. E in questo ruolo solo al Milan: "Forse all’estero, ma sinceramente dovrei pensarci".

Nella lunga intervista Maldini ha parlato anche di San Siro e del nuovo stadio: "Se noi vogliamo che Milan e Inter tornino ai piani alti del calcio europeo, scrivendo pagine bellissime come quelle di San Siro, non possiamo che avere uno stadio nuovo. Le alternative non esistono. Questa non è una opinione, è una certezza. Non voglio cancellare un passato meraviglioso. A San Siro ci ha giocato mio padre, ci ho giocato io, ci gioca mio figlio. È stata la mia casa. Solo che a me piace guardare avanti". 

Maldini torna poi a parlare di Donnarumma e del suo trasferimento al Psg: "In un mondo ideale l'unica vera motivazione di un calciatore dovrebbe essere la passione. Ma se il tuo obiettivo è quello di ottenere un riscatto sociale e denaro da dare alla tua famiglia, che ha stretto la cinghia per te negli anni della tua infanzia. Anche quelle sono motivazioni da capire e rispettare".

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