Adriano Galliani e Pippo Inzaghi rivendicano i meriti di chi lo ha portato al Milan: Jeremy Menez è l'uomo che sta salvando la stagione e quindi, per i rossoneri, l'importante è che sia arrivato. Dal blitz di Ibiza, immortalato dai paparazzi, il francese era giunto a Milano tra lo scetticismo generale, senza l'etichetta del grande colpo. Quello che era stato definito Fernando Torres. Alla prima partita di campionato l'ex Psg aveva subito messo le cose in chiaro con il gol alla Lazio. Ora sono sedici le marcature in campionato e insidia Carlitos Tevez in vetta alla classifica dei capocannonieri, un gradino più in su. Tutti gol decisivi, dal dischetto e non, con colpi da fuoriclasse, e il Milan culla il sogno della rimontona Europa League.
Le due vittorie consecutive, che non si verificavano da ottobre, sono un'iniezione di fiducia per la banda di Pippo Inzaghi che si aggrappa al fenoMenez. I sei punti di distacco dal sesto posto occupato dal Napoli sono un po' tanti, ma considerando che la formazione di Benitez è in calo l'impresa si può anche fare. In più c'è ancora lo scontro diretto da giocare. Ci crede l'allenatore rossonero che ha nove partite, dall'hashtag #iononmollo, per riconquistare la fiducia di Silvio Berlusconi e salvare la sua panchina.
Menez si è preso il Milan perché Pippo gli ha dato carta bianca. Libero di svariare su tutto il fronte d'attacco il bomber si è ritrovato più concreto sotto porta, mai aveva segnato così tanto in carriera. Così Inzaghi gli ha perdonato anche la sua voglia di strafare e fare tutto da solo in certe circostanze. Si diceva che non era uomo squadra, vero, ma l'abbraccio di tutti al Barbera ha dimostrato il contrario. Ricordare che non è costato nulla per riconoscere i meriti di Galliani e Inzaghi, divisi al 50%.
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