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Lazio, Sarri: "Mezz'ora di livello, poi ci siamo spenti e consegnati agli avversari"

Il tecnico biancoceleste dopo il ko di Lecce: "Secondo tempo da dimenticare. Felipe Anderson in panchina? Pedro e Zaccagni mi sembravano più in forma"

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Lazio, Sarri: "Mezz'ora di livello, poi ci siamo spenti e consegnati agli avversari" - foto 1
© ipp

Maurizio Sarri non nasconde la delusione per la pesante sconfitta della sua Lazio contro il Lecce, nel primo match del 2023: "È stata una partita incredibile - le parole del tecnico a Lazio Style -. Abbiamo fatto i primi 30-35 minuti di grande livello, in cui non abbiamo concesso nulla. Il secondo tempo è stato completamente da dimenticare: abbiamo perso una serie di palle consecutive che hanno dato forza agli avversari. Non mi va di parlare di calo fisico, altrimenti cerchiamo sempre alibi. Se siamo stati meno brillanti fisicamente ci rialzeremo, ma oggi ci siamo spenti e consegnati completamente agli avversari".

Sarri ha parlato anche della scelta di tenere inizialmente in panchina Felipe Anderson, entrato solamente al 17' del secondo tempo: "Pedro e Zaccagni mi sembravano semplicemente più in forma, niente di più. Sul cambio di Milinkovic invece c’è stata un po' di confusione tra noi dello staff. C'è stata un'enorme incomprensione, visto che volevo fare uscire Basic. Stavo guardando le palle inattive e mi sono perso la sostituzione".

Il tecnico è poi intervenuto anche ai microfoni di Sky Sport, ribadendo quanto faccia fatica a spiegarsi il calo della ripresa: "È difficile dare una spiegazione dopo queste situazioni. La squadra ha fatto trenta minuti di alto livello, in completo controllo della partita. Nella ripresa abbiamo perso 5-6 palloni consecutivi in uscita e ci siamo completamente spenti e consegnati agli avversari. Finire così la partita è difficilmente spiegabile. Se non battiamo il Lecce significa che, forse, siamo inferiori a quello che riteniamo di essere. Loro hanno alzato il ritmo quando glielo abbiamo consentito, quando ci hanno visto vulnerabili sono stati bravissimi ad azzannarci e sbranarci. Dove lavorare per migliorare questo aspetto? Non è un problema tattico, dobbiamo lavorare su 25 teste. È complicato, la squadra aveva limitato queste situazioni in questa stagione".

Infine una battuta sulla lunga sosta: "È stata una grandissima rottura di scatole. È inconcepibile, mi viene difficile anche parlarne. Fosse per me si giocherebbe sempre, questa sosta è stata una bestemmia e il calcio mondiale non ha avuto niente indietro da questa sosta".

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