Lazio, altre proteste: pubblicato un tweet con il regolamento VAR

Il club biancoceleste contro Massa e Fabbri per il rigore concesso alla Fiorentina

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Continuano le proteste della Lazio per il rigore assegnato alla Fiorentina al 94' tramite VAR. Il club ha pubblicato un tweet con le regole e il protocollo in base a cui la video assistenza è legittimata a intervenire. I biancocelesti contestano la possibilità di concedere penalty in mancanza di falli evidenti e secondo loro quello di Caicedo su Pezzella non lo era. "What else?" ovvero "Cos'altro?" conclude il tweet.

Già nel dopo gara mister Inzaghi e il ds Tare si sono scagliati contro l'arbitro Massa e l'addetto VAR Fabbri: "Sull'episodio del rigore non si capisce chi calci per primo. E poi, se anche era rigore, perché la VAR non è stata utilizzata su Parolo?". La Lazio si lamenta per il fatto che gli interventi tramite VAR devono andare a correggere errori clamorosi mentre non può essere utilizzata per decidere su episodi dubbi come il fallo di Caicedo su Pezzella.

Il tweet del club, infatti, riporta oggi il protocollo, le regole in base a cui si utilizza il VAR: "Chiari errori che possono modificare l'andamento del match", "evitare chiari errori e non aiutare a prendere decisioni migliori", "minima interferenza, massimo risultato", "controllo silenzioso" recita il post biancoceleste dove si fa chiaro riferimento ai casi in cui l'arbitro può ricorrere alla video assistenza. Non per prendere una decisione "migliore" sui un caso dubbio, come secondo la Lazio avvenuto al 94' contro la Fiorentina, ma solo per evitare, in modo silenzioso e non invasivo, che la gara venga decisa da un errore clamoroso. "What else?" conclude il tweet: per la serei: cos'altro dobbiamo aggiungere per chiarire i motivi delle proteste?

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