Juve, De Ligt: "Qui anche per Sarri"

"Sono arrivato più per il gioco di Sarri, che per le belle parole di Ronaldo"

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C'er grande attesa per le prime parole di Matthijs de Ligt da giocatore della Juve. E non è andata delusa: "Le parole di Ronaldo dopo la partita di Nations League mi hanno fatto piacere, ma in quel momento avevo già deciso. E poi sono venuto a Torino anche per il gioco di Sarri", ha detto l'olandese. Sugli obiettivi: "Per quanto mi riguarda voglio crescere e imparare, ma alla Juve l'obiettivo è sempre vincere tutto, anche la Champions".

LE PAROLE DI DE LIGT Sei considerato un fuoriclasse, ma hai solo 19 anni.: quanto conta esserlo nella testa?
"Con l'Ajax ho giocato tanti minuti sul campo, ho molta esperienza, ma voglio imparare ulteriormente dagli altri perché ho appena iniziato rispetto a loro".

Le tue sensazioni in questi primi giorni
"E' un grande passo, il primo fuori dall'Olanda per me e mi devo abituare. Spero di ripagare il grande affetto ricevuto dai tifosi. Abbiamo giocato qui con l'Ajax e sono rimasto assolutamente sorpreso dai tifosi, urlavano senza sosta. E' stato incredibile, hanno creato un'atmosfera eccezionale, hanno dato grande sostegno alla squadra".

Come è andata con Ronaldo in Nations League?
"In quel momento stavo cercando di capire cosa volevo fare dopo l'estate. Ma volevo aspettare. Ero sicuro, però, che la mia destinazione sarebbe stata la Juve. Ma vedere uno grande come Ronaldo avvicinarsi per chiedermi di venire qui è stato un grande complimento, ne sono orgoglioso. Però non ha fatto la differenza sulla mia decisione".

Sarri ha avuto un peso invece?

"Gli ho parlato al telefono, giusto per conoscerci. E lui è anche uno dei motivi per cui sono qui, ho sentito parlare benissimo del suo gioco. E' stato un motivo molto forte".

Da piccolo ti abbiamo visto con la maglia della Juve: perché?
"Avevo 7 anni circa e se sei un difensore sai già quali giocatori ammirare. All'epoca era Fabio Cannavaro, campione del mondo e Pallone d'Oro. Ero un suo grande fan. Avevo un bel feeling con tutta la Juve, sono sempre stato un loro fan da giovane".

Qui adesso vogliono vincere la Champions League...

"Ci sono tre competizioni, quattro con la Supercoppa. Vedremo partita per partita, vogliamo vincere tutto. Questa è la mentalità della Juve".

Perché la Juve e non Barcellona o Psg?
"E' stato un processo lungo, mi stavo guardando intorno. L'Italia è famosa per essere il paese della difesa. E' una grande sfida, la Juve ha dimostrato di credere in me e quella sensazione ha fatto la differenza nella mia scelta".

Cosa puoi dare alla Juve e alla Serie A?
"In Olanda si discute sempre molto di costruire il gioco anche da dietro, qui si parla molto di marcature, di difendere insieme. Penso che potremo aiutarci a vicenda".

Cosa puoi migliorare qua alla Juve?
"Sono givane, c'è tanto margine. Ci sono differenze, ma per me conta lavorare duramente giorno per giorno e spero di poter migliorare in ogni settore".

Come vivi il cambio generazionale che hai trovato qui alla Juve?
"All'Ajax ci sono tanti giovani, qui giocatori più esperti e questo è importante per me perché mi aiuterà a crescere"

Quali sono i tuoi obiettivi personali?
"Voglio migliorare e dimostrare cosa posso fare, poi vedremo come andrà"

Ti pesa il prezzo pagato per te dalla Juve?
"La pressione è normale nel calcio, ovviamente. Quando un club ti acquista per un grande prezzo questo significa che c'è molta pressione. Per essere un grande calciatore però devi saper gestire questa pressione. Io comunque cerco di fare la mia parte, migliorare, per me non è un problema".

Perché il numero 4 sulla schiena?
"Il 4 per me è speciale perché fin da giovane e anche in prima squadra ho giocato con questo numero. Qui era libero, ho sentito tante storie su questo numero e ho un'eredità da portare avanti. Indosserò il 4 con grande orgoglio e spero di esserne all'altezza".

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