Spalletti: "A Napoli per fare il massimo: la Champions non è scontata. Credo a Icardi quando dice che vuole restare all'Inter"

Il tecnico nerazzurro: "L'atteggiamento e la concentrazione sono giuste, ma non è come la partita con la Lazio dell'anno scorso"

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Mancano tre punti all'aritmetica. Tre punti per garantirsi l'accesso alla Champions League, obiettivo minimo stagionale dell'Inter. Una vittoria, insomma, per poter programmare il futuro prossimo con tranquillità, maggiori prospettive, senza ridimensionamenti di sorta. La prima occasione, dunque, domani sera a Napoli, con l'eventuale salvagente la domenica successiva a San Siro contro l'Empoli: "La Champions non è scontata, andiamo al San Paolo cercando di fare il massimo" ha chiarito Spalletti in conferenza stampa alla vigilia. Pochi calcoli, un pareggio non servirebbe poi a tanto (anche se molto dipende da cosa accadrà sugli altri campi, dai risultati della Roma, del Milan e dell'Atalanta), l'atteggiamento - quello richiesto da Spalletti - deve essere quello di una squadra che vuole andare a prendersi il pass europeo il prima possibile: "Il comportamento e i pensieri sono quelli giusti - ha aggiunto - poi c'è il campo. Ma non è come la partita contro la Lazio dell'anno scorso" Poi verrà il futuro, un futuro che sarà totalmente nuovo, anche in panchina. Perché questi (Empoli compreso) saranno anche gli ultimi 180 minuti da tecnico del'Inter per Luciano Spalletti: "Il mio futuro è Napoli, la suqadra allenata dall'allenatore migliore, Carlo Ancelotti". Nulla dunque sul suo futuro, di circostanza le parole su quello di Icardi: "Se ha detto che vuole restare, io gli credo perché è un bravo ragazzo, sincero".

LA CONFERENZA DI MISTER SPALLETTI Con quale approccio si deve affrontare la partita con il Napoli, con l'obiettivo di vincere a tutti i costi?
"Noi cerchiamo di affrontare sempre le partite per portare a casa il massimo. Ci sono due partite e siamo in condizioni di disputarle in maniera corretta perché ci siamo allenati bene e nelle ultime gare anche se non abbiamo vinto spesso le abbiamo affrontate bene. Si cerca di vincerla, anche a rischio di perderla. Non è la partita contro la Lazio dell'anno scorso, è una partita differente. E come ho detto prima sappiamo che è una partita importantissima e diventa fondamentale arrivarci nel modo giusto, che vuol dire aver fatto le cose nella maniera corretta in settimana. Non sono tanto le intenzioni, è come ti comporti che fa la differenza".

In questo periodo si è parlato tanto del suo futuro, ma in questi giorni abbiamo anche assistito all'addio di Allegri alla Juve: il lavoro dell'allenatore sta diventando sempre più complicato?
"E' complicato perché è importante, bello, difficile. In base alla scelta su come farlo diventa difficile ma se si vuole parlare di allenatori a me interessa solo Ancelotti perché è un maestro del nostro mestiere, una persona che stimo sotto tutti gli aspetti e uno dei più bravi, dei più grandi che ci sono stati nel nostro calcio. Penso a lui e a quel che fa fare alla sua squadra perché per me conta domani".

Ieri Icardi ha espresso il suo pensiero sul futuro ma il rapporto coi tifosi secondo lei è compromesso? Resterà all'Inter secondo lei?
"Io do sempre valore alle cose che si dicono. Icardi è un buon ragazzo e un bravo calciatore e se lui dice questo bisogna prendere in considerazione quel che dice. A noi fa piacere".

Come valuta la stagione di Lautaro e quanto è cresciuto?
"Mi aspettavo la convocazione con l'Argentina perché ogni volta che ho sentito parlare di questo calciatore i discorsi vanno sempre nella stessa direzione. Ci si trova d'accordo. E quindi mi aspettavo la convocazione e un ruolo importante. Fare una stagione in un club come l'Inter dà sicuramente forza, convinzione, conoscenze diverse a tutti. La caratteristica che spicca è sicuramente il carattere. Ha forza mentale, caratteriale".

In questi due anni dove è migliorata la sua squadra?
"Non siamo stati bravissimi a ribaltare tutto il modo di stare in campo perché qualche risultato l'abbiamo lasciato per strada anche quest'anno. L'anno scorso di più, quest'anno di meno, ma non solo per il risultato, proprio per l'atteggiamento della squadra, per la consapevolezza. Sotto questo aspetto dobbiamo fare dei passi in avanti. Però siamo cresciuti, abbiamo lavorato in maniera corretta e secondo me dei risultati si sono visti".

Aver raggiunto la Champions l'anno scorso e quasi quest'anno con la limitazione del settlement agreement cosa significa?
"Significa aver fatto bene nel presente per un futuro ancora migliore. Quello qualche limitazione la portava. Però è chiaro che c'è da risalire sul pullman che porta in Champions e dobbiamo farlo. Soprattutto dobbiamo portarci i milioni di interisti che se lo meritano e hanno fatto vedere grande attaccamento a questi colori e vanno portati nella competizione più bella del mondo".

Dieci punti dal Napoli invece dei 19 dell'anno scorso. E' il gap giusto o si poteva fare di più?
"Non lo so, dico solo che ci siamo impegnati molto facendo le cose in maniera seria e professionale. I calciatori lo sono e hanno sempre dato il massimo, poi in questo si torna al discorso del carattere che dipende il carattere che hai".

L'anno scorso quarti, stavolta potreste arrivare terzi: quanto pesa questo sul suo operato? 
"Dobbiamo ancora arrivarci al terzo posto. Parlare di un risultato scontato non mi trova d'accordo. Sono discorsi che si fanno dopo. Non ci si sposta un millimetro da quel che si vuole. Devo essere concentrato e fermo sull'obiettivo attuale: la partita attuale. Allenatori che cambiano, discorsi che si fanno, sono un riscaldare sempre la stessa minestra. Per me la cosa fondamentale è essere addosso a questa partita".

Quest'anno non avete potuto puntare su diversi giocatori importanti, penso soprattutto all'Eintracht. Un'Inter al top poteva raggiungere risultati migliori?

"Dei momenti di difficoltà li passano tutti. Ci passano le squadre forti e deboli, il supporto dell'entusiasmo del momento ti dà una mano. Se ci si arriva tranquilli, con un risultato precedente importante ti fa inanellare risultati utili in ripetizione al momento che tu passi. Purtroppo c'è stato un momento in cui anche le limitazioni Uefa ci hanno costretto a qualche problema in più. Lì poi conta anche il pacchetto delle partite, perché involontariamente ti tira dietro anche la successiva. Di conseguenza abbiamo passato dei momenti difficili che per certi versi sono stati sopportati bene. Siamo riusciti a uscirne bene".

Avendo visto la Lazio vincere ha ripensato all'eliminazione contro di loro?
"Quando vai fuori da una competizione ti fa male e ti dispiace. Purtroppo può succedere perché la Lazio negli ultimi anni è spesso stata davanti all'Inter. Per cui ci devi giocare e devi far vedere di essere oltre loro. E' una delle cose che pesano sull'analisi generale essere usciti dalla Coppa Italia".

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