Le scelte di formazione contro la Lazio hanno portato all'eliminazione dalla Coppa Italia. Ma il mercato non ha certo aiutato il tecnico
La sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio, ha fatto fare un passo indietro al'Inter. Intendiamoci. Dopo una striscia di nove vittorie consecutive, ci sta di incappare in una serata "no", ma il fatto che abbia portato all'eliminazione dal torneo, ha fatto storcere la bocca ai tifosi. Perché dopo la figuraccia in Europa League, i nerazzurri potevano puntare a vincere un trofeo dopo anni di astinenza. E invece niente anche quest'anno.
Perché se è vero che la Beneamata è in piena corsa per un posto in Champions League, difficile credere in una miracolosa rincorsa scudetto. La "colpa" è proprio di quella Juve gande favorita per la vittoria del sesto campionato consecutivo. La trasferta allo Stadium di domenica sera ha convinto Pioli a fare un po' di turnover, concedendo qualche minuto di risposo a Gagliardini e Icardi, anche perché pensava che contro una Lazio non certo in una grande momento dopo lo stop di Torino e quello decisamente più clamoroso in casa contro il Chievo, arrivava a San Siro da vittima sacrificale. Invece, i ragazzi di Inzaghi jr hanno messo in evidenza tutti i limiti dell'Inter di oggi. E' bastato togliere un paio di pedine importanti, per ingolfare una macchina che sembrava perfetta. E qui viene il punto. Evidentmente la panchina nerazzurra non è all'altezza delle ritrovate ambizioni della società. Il problema è che in questa finestra invernale di mercato, l'unica vera operazione di rifnorzo è stato l'acquisto dell'ottimo Gagliardini, mentre per il resto si è pensato solo a sfoltire la rosa. Perché l'arrivo dello sconosicuto Sainsbury è servito unicamente a risolvere un problema a Suning, che ha utlizzato l'Inter come "succursale" della sua squadra cinese... Non un bel segnale, arrivato in una giornata sportivamente amara.