Gagliardini:"Con Juve ad armi pari"

Il centrocampista: "Se vincessimo dimostreremmo che possiamo stare tra le prime tre. Ai bianconeri toglierei Bonucci"

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Roberto Gagliardini si appresta a vivere il suo primo derby d'Italia, ma senza pressione: "E' difficilissima, la Juve è la squadra più forte ma andiamo lì per fare risultato - assicura il centrocampista - se vincessimo daremmo un messaggio, dimostrando di poter stare tra le prime tre", dice, certo che l'eliminazione in Coppa Italia non abbia lasciato strascichi. "Perdere non fa mai bene – afferma - ma la squadra è viva. Alla Juve toglierei Bonucci".

"Abbiamo la convinzione di giocarcela ad armi pari, di poter fare risultato. Per loro far bene sarebbe un tassello importante, se noi vincessimo sarebbe un segnale per il campionato", prosegue Gagliardini, che ha le idee chiare anche su come va affrontata la gara."L'inizio è fondamentale – sottolinea l'ex atalantino - partire con la cattiveria giusta è importante per far capire che possiamo dire la nostra. Dovremo essere corti e compatti, pronti a difenderci e ad attaccare. Loro sono la squadra più forte: toglierei loro Bonucci, il difensore più completo a livello complessivo, ma il più difficile da affrontare per me sarà Pjanic". "Spero di dare tutto domenica", continua il nerazzurro pensando anche ai risvolti che un risultato a Torino possa avere sul cammino dell'Inter. "Guardando la classifica ce la possiamo giocare con Roma e Napoli ma essendo dietro non dipende solo da noi. Gli scontri diretti ci potranno permettere di sorpassarle. Faremo la corsa su entrambe e a fine anno vedremo dove saremo".

Lucidità e sicurezza che Gagliardini mostra di avere anche quando parla di sé: "Sono sicuro dei miei mezzi, sapevo cosa potevo fare per la squadra. Giocando subito è stato più facile integrarmi, sono contento e spero di continuare così - dice del suo impatto in nerazzurro - Devo migliorare tanto, mi rendo conto che il gol è qualcosa di importante a livello personale e di squadra. Dovrei essere più cattivo e convinto e crederci di più".

Non si paragona a nessun altro calciatore, pur ammettendo di prediligere quelli "tecnici e di qualità". Ringrazia Gasperini per avergli fatto cambiare "mentalità e concezione del mio gioco" e rivela di essere sentito "in ritardo rispetto ai coetanei", per un passaggio dalla B alla A che sembrava non arrivare. "Quest'anno è stato particolare, bene all'Atalanta, poi l'Inter, un crescendo forse troppo veloce. Ma ora darò tutto per stare qui", riflette Gagliardini, che era stato sondato anche dalla Juventus. "Non lo so e non mi interessa, sono qui ora. Non pensavo neanche di venire all'Inter, ero contento all'Atalanta. Poi è arrivata l'offerta importante dell'Inter ed è stata un'operazione positiva. Ma della Juve non so nulla", dice. "Non mi sento assolutamente speciale – continua ammettendo di non pensare troppo alla Nazionale -. Arrivare qui è stata un'opportunità che cerco di sfruttare al meglio. Continuando così la Nazionale sarà una conseguenza".

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