LE CONSEGUENZE PER LO SPORT
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Guerra in Ucraina: campionato sospeso, dubbi su playoff mondiali

Il conflitto esploso nelle ultime ore si porta dietro molti problemi per le manifestazioni sportive che riguardano la Russia

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© Getty Images

Le conseguenze della guerra in Ucraina riguardano anche lo sport. "A causa dell'imposizione della legge marziale, il campionato ucraino è stato sospeso": questo il comunicato ufficiale della federcalcio locale dopo l'attacco russo delle ultime ore. La Premier League ucraina sarebbe dovuta ripartire nelle prossime ore. La Uefa intanto ha convocato una riunione straordinaria per venerdì: la finale della Champions in programma il 28 maggio non si giocherà a San Pietroburgo.

INFANTINO: "PLAYOFF MONDIALI? VEDREMO"
Il presidente della Fifa Gianni Infantino è "molto preoccupato" per la "situazione tragica e preoccupante" che si sta creando dopo l'avvio da parte della Russia di un intervento militare in Ucraina. Infantino non si è però sbilanciato sulle prossime partite che dovrebbero essere giocate in territorio russo. "Sono rimasto scioccato da ciò che ho visto, sono preoccupato - le parole di Infantino - per questa situazione. La Fifa condanna l'uso della forza da parte della Russia, la violenza non è mai una soluzione. Chiediamo a tutte le parti in causa di riportare la pace attraverso un dialogo costruttivo". Ma cosa succederà ora per gli spareggi mondiali che la Russia dovrebbe giocare in casa il 24 marzo contro la Polonia e, se vincerà il 29, contro Svezia o Repubblica Ceca? "La Fifa continuerà a monitorare la situazione - la risposta di Infantino -. Gli sviluppi in relazione alle partite degli spareggi delle qualificazioni mondiali saranno comunicati a tempo debito". Proprio oggi le federazioni calcio dei tre paesi che dovrebbero recarsi in Russia a fine marzo, Polonia, Svezia e Repubblica Ceca, con una nota congiunta hanno chiesto di 'ricollocare' questi incontri. 

RUGBY, RINVIATA GEORGIA-RUSSIA
Vista l'aggressione militare contro l'Ucraina, la Federazione europea di rugby ha posticipato la partita della Georgia contro la Russia in programma domenica a Tbilisi e valida per il Campionato europeo di rugby. La partita femminile tra Spagna e Russia di sabato a Madrid è invece per il momento confermata.

BASKET, EUROLEGA SOSPENDE TRE PARTITE
L'Eurolega di basket ha deciso di sospendere tre partite in seguito al conflitto tra la Russia e l'Ucraina: si tratta di Bayern Monaco-CSKA Mosca, Baskonia-UNICS Kazan e Zenit San Pietroburgo-Barcellona.

POLONIA, SVEZIA E REP. CECA ALLA FIFA: NO PLAYOFF MONDIALI IN RUSSIA
Le federazioni di Polonia, Repubblica Ceca e Svezia hanno scritto alla FIFA chiedendo che le partite di playoff per i Mondiali di Qatar 2022 in programma in Russia il mese prossimo non dovrebbero essere giocate lì vista "l'escalation militare" e la "mancanza di sicurezza". La FIFA al momento non ha ancora risposto su come intende procedere. La Russia ospiterà la semifinale dei playoff tra la nazionale di casa contro la Polonia il 24 marzo e la finale con la vincente dell'altra semifinale tra Repubblica Ceca e Svezia.

SHEVCHENKO: "LA GUERRA NON È LA RISPOSTA"
"Nelle prime ore di oggi la Russia ha iniziato una guerra su vasta scala. La mia gente e la mia famiglia sono sotto attacco. L'Ucraina e la sua popolazione vogliono la pace e l’integrità territoriale. Per favore, vi chiedo di sostenere il nostro Paese e di chiedere al governo russo di fermare la loro aggressione e violazione del diritto internazionale. Vogliamo solo la pace. La guerra non è la risposta". Lo scrive sul suo profilo Instagram Andrij Shevchenko, ex attaccante del Milan ed ex commissario tecnico della nazionale di calcio dell'Ucraina.

IL CAGLIARI: "WE STAND FOR PEACE"

PARLAMENTARE INGLESE: "VIA IL CHELSEA AD ABRAMOVICH"
Un parlamentare inglese ha accusato il proprietario del Chelsea Roman Abramovich di essere un fiancheggiatore del governo russo e ha dichiarato che il Regno Unito dovrebbe sequestrare i suoi beni tra cui una "casa da 152 milioni di sterline" e bloccarlo dal possedere la squadra di calcio di Londra. Secondo quanto riferiscono i media britannici, il deputato laburista Chris Bryant ha accusato il magnate russo di "attività e pratiche corruttive" nel corso di un discorso al Parlamento, citando un documento del Ministero dell'Interno di cui è entrato in possesso. Abramovich è proprietario del Chelsea dal 2003 e sotto la sua gestione il club inglese ha vissuto il periodo di maggior successo nella sua storia, vincendo innumerevoli trofei - inclusa due volte la Champions League.

TENNIS, RUBLEV: "TERRIBILE"
Andrey Rublev ha espresso il suo sostegno alla pace sulla scia dell'invasione dell'Ucraina da parte del suo Paese. "In questi momenti ti rendi conto che una partita non è importante. Quello che sta succedendo è terribile", ha dichiarato il tennista russo prima del match contro lo statunitense McDonald valido per i quarti del torneo di Dubai. "Ti rendi conto di quanto sia importante avere la pace nel mondo e rispettarsi a vicenda, qualunque cosa accada, essere uniti. Dovremmo prenderci cura della nostra terra e gli uni degli altri. Questa è la cosa più importante", ha aggiunto.

FIVB: "MONDIALI IN RUSSIA, MONITORIAMO SITUAZIONE"
"La federazione Internazionale di Pallavolo (Fivb) è in stretto contatto con quella della Russia e con il comitato organizzatore dei campionati del mondo 2022 per garantire che il torneo in programma in Russia si svolga come previsto. La Fivb è fiduciosa che lo sport debba rimanere fuori dalla politica, ma la federazione sta monitorando da vicino la situazione attuale al fine di garantire la sicurezza e il benessere di tutti i partecipanti". Con questa nota l'ente internazionale del volley chiarisce che, al momento, la Russia rimane la sede dei Mondiali maschili di quest'anno, in programma dal 26 agosto (giorno della gara inaugurale a San Pietroburgo) all'11 settembre. L'Italia campione d'Europa è stata inserita nel gruppo E, che dovrebbe svolgersi a Ekaterinburg, con gli azzurri di De Giorgi sorteggiati con Cina, Turchia e Canada.

STAMPA INGLESE SU ABRAMOVICH: IL GOVERNO UK NON GLI CONCEDERA' IL VISTO
Quattro anni fa è scaduto il suo permesso speciale garantito ai grandi investitori stranieri per risiedere nel Regno Unito. Da allora Roman Abramovich è tornato a Londra solo di passaggio, l'ultima volta è stata a ottobre, grazie al passaporto israeliano acquisito di recente che gli consente solo brevi soggiorni turistici. Adesso, con l'attacco russo all'Ucraina, per il proprietario del Chelsea le cose si complicano: fonti del governo britannico hanno fatto sapere che ogni tentativo di riavere il visto e di tornare stabilmente nella capitale sarebbe respinto. Secondo The Sun, i funzionari dell'immigrazione hanno infatti ricevuto precise istruzioni in merito, un caso che sarebbe gestito da un'Unità speciale del Ministero dell'Interno.

FEDERCALCIO UCRAINA A FIFA E UEFA: VIETARE PARTECIPAZIONE SQUADRE RUSSE"
Il comitato esecutivo della Uaf, la Federcalcio dell'Ucraina, "data l'aggressione militare della Federazione Russa", comunica di aver inviato a Fifa e Uefa "appelli che vietino la partecipazione delle squadre nazionali e di club russi a qualsiasi competizione internazionale". La federcalcio di Kiev ha poi deciso di inviare al più presto un ricorso alla Uefa "in merito alla decisione di cambiare città e paese della finale diChampions League della stagione 2021/2022 e della Supercoppa Uefa 2023". 

CHIELLINI: "HO SPERATO FINO ALL'ULTIMO CHE NON SI ARRIVASSE A QUESTO PUNTO"
"Mi auguro che non si inneschi un effetto domino e che la diplomazia possa sanare una così grave frattura". Il capitano della Juve e della Nazionale Giorgio Chiellini parla così dell'invasione Ucraina da parte della Russia. "Il risveglio di questa mattina è stato sconvolgente e traumatico. Mi sono ritrovato inerme a guardare immagini a cui non sono stato in grado di dare un senso. Ho sperato fino all'ultimo che non si arrivasse a questo punto e che la crisi non degenerasse in un conflitto", scrive sui social il calciatore, che rivolge un pensiero e la sua solidarietà "al popolo ucraino e a tutte le persone vittime di questa guerra".

VERSTAPPEN: "INGIUSTO CORRERE A SOCHI MA DECIDE TUTTO IL PADDOCK"
Come Sebastian Vettel anche Max Verstappen dice no al Gran Premio di Russia a Sochi il prossimo 25 settembre. "Quando un Paese è in guerra - afferma il campione del mondo della Red Bull da Montmelò dove sono in corso i test di Formula 1 - non è giusto correre lì, questo è certo. Ma quello che conta non è quello che penso, è tutto il paddock che deciderà".

MALINOVSKYI: "AIUTATE DONANDO ALL'ESERCITO" 
Il centrocampista dell'Atalanta Ruslan Malinovskyi continua a tenere alta l'attenzione per la situazione del suo Paese, segnalandosi per l'attivismo. Il giocatore, tramite le sue pagine social, chiedendo di "aiutare in ogni modo possibile", ha condiviso gli estremi bancari per le donazioni in favore dell'esercito del suo paese, anche in criptovaluta. Le cifre saranno destinate all'organizzazione non governativa 'Come Back Alive', fin dal 2014 impegnata nel crowdfunding militare a sostegno delle truppe ucraine impegnate nel Donbass. 

UEFA: "FORTE CONDANNA INVASIONE RUSSA IN UCRAINA"
La Uefa si avvia a sospendere l'assegnazione della finale Champions 2022 del prossimo 28 maggio a San Pietroburgo. Dopo aver convocato per domani un Esecutivo straordinario, da Nyon arriva infatti "la forte condanna dell'invasione militare russa in Ucraina". "Stiamo affrontando questa situazione con la massima serietà e urgenza. Le decisioni saranno prese e annunciate domani", sottolinea la Uefa. I media britannici danno per già presa la decisione, non confermata da Nyon: l'ipotesi è di sospendere la sede, senza nuova assegnazione, lasciandola sub iudice.

FONSECA A KIEV: "PREGO NON CADANO ALTRE BOMBE"
"Mi sono svegliato alle cinque del mattino con cinque esplosioni di seguito". Inizia così il racconto di Paulo Fonseca, ex allenatore della Roma, bloccato a Kiev con la famiglia a causa della guerra scoppiata nella notte. "Avevo un volo in programma per oggi, - ha continuato a Jornal de Noticias - ma ora è impossibile uscire da qui, perché gli aeroporti sono già distrutti e lo spazio aereo è stato chiuso". L'unico modo per lasciare Kiev, dunque, è via terra "ma le strade sono completamente ferme, perché è impossibile spostarsi con così tante macchine" ha detto ancora Fonseca. "Le code sono enormi, i supermercati sono stati presi d'assalto e non c'è più molto. La benzina ad esempio è terminata. Non ci resta che pregare che non cada un'altra bomba su di noi. Sinceramente non so come uscirò da qui. È il giorno peggiore della mia vita".

SCHALKE, VIA SPONSOR GAZPROM DALLA MAGLIA
Lo Schalke 04, club della seconda divisione tedesca, ha annunciato che non metterà più la scritta Gazprom sulla maglia della sua squadra. E in contemporanea si dimette Matthias Warning, ad del progetto Nord Stream 2 inserito all'interno del club proprio dal colosso russo del gas.

VETTEL: "F1 NON DEVE CORRERE IN RUSSIA, IO NON VADO"
"Non posso parlare a nome dell'associazione dei piloti di Formula 1, ma personalmente non voglio correre in Russia e la F1 non dovrebbe correrci. Tante persone stanno morendo per ragioni stupide". L'ex pilota della Ferrari, ora alla Aston Martin, Sebastian Vettel durante la conferenza stampa ai test F1 a Montmelò non ha usato giri di parole per esprimere la sua condanna all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia: "È orribile quello che sta succedendo, sono scioccato. Per quanto mi riguarda la decisione l'ho già presa, a Sochi a settembre non correrò", ha detto il pilota tedesco.

I CALCIATORI BRASILIANI: "RIPORTATECI A CASA"
"Le autorità brasiliene ci aiutino a rientrare a casa". I numerosi giocatori brasiliani di Shakhtar e Dinamo Kiev si sono riuniti insieme alle loro famiglie in un hotel della capitale ucraina e hanno girato un video per chiedere aiuto a Brasilia per lasciare il Paese ora sotto attacco da parte della Russia. Al momento gli aeroporti e i confini sono chiusi e non è quindi possibile uscire dall'Ucraina. Il grido d'aiuto arriva attraverso un video diventato già virale sui social nel quale si vedono i calciatori Dodô, Vitão, Marlon Santos, Ismaily, Maycon, Marcos António, Alan Patrick, David Neres, Dentinho, Tetê, Pedrinho, Fernando e Vitinho, insieme alle loro mogli e ai loro figli, riuniti in quella che sembra essere la hall dell'hotel per lanciare un disperato appello al governo Bolsonaro: "Siamo rinchiusi in un hotel. La situazione è disperata. Riportateci a casa", è parte del messaggio. A parlare sono anche le mogli che come i loro mariti chiedono di tornare in Brasile il più presto possibile: "Noi mogli siamo qui con i nostri bambini. Ci sentiamo un po' abbandonate perché non sappiamo cosa possiamo fare, le notizie ci arrivano solo dal Brasile e vi facciamo questo appello perché facciate qualcosa per i bambini. Abbiamo lasciato le nostre case portando con noi solo qualche vestito e non sappiamo come risolvere questa situazione".

BASKET, EUROLEGA: IL BARCELLONA NON PARTE PER SAN PIETROBURGO
Eurolega di basket: Il Barcellona ha comunicato che non parte per San Pietroburgo. Domani alle 12 tutti i club di Eurolega si riuniranno per decidere cosa fare.

LA UEFA SPOSTERÀ DALLA RUSSIA LA FINALE DI CHAMPIONS
La Uefa avrebbe deciso che San Pietroburgo non ospiterà più la finale di Champions League di questa stagione dopo che la Russia ha attaccato l'Ucraina. Lo apprende Associated Press. Domani si terrà una riunione straordinaria del Comitato esecutivo della Uefa per discutere della crisi geopolitica e una fonte ha affermato che i funzionari confermeranno che la sfida in programma il 28 maggio non si giocherà in Russia.

ANCHE LA SVEZIA DICE NO AI PLAYOFF IN RUSSIA
Dopo la Polonia, anche la Svezia dice no alla disputa del playoff per i Mondiali in Russia. Lo spareggio è previsto il 24 marzo a Mosca tra la nazionale russa e quella polacca, e la vincente affronterà il 29 marzo la vincente di Svezia-Repubblica Ceca. Se l'incrocio dovesse essere tra Russia e Svezia, la sede sarebbe già fissata a Mosca. "E' impensabile andare a giocare lì", ha detto stamattina Karl Erik Nilsson, presidente della federcalcio di Stoccolma. "Come appare qui e ora, oggi, non c'è assolutamente alcun desiderio di giocare una partita di calcio in Russia", ha aggiunto. Nei giorni scorsi, era stata la federcalcio polacca a scrivere alla Fifa chiedendo di "chiarire la situazione"; al momento la confederazione mondiale non ha dato alcuna indicazione in merito. "Il nostro pensiero - ha aggiunto Nilsson - va ai nostri amici in Ucraina per la situazione in cui si sono svegliati oggi: è terribile. Il calcio dovrebbe essere visto come qualcosa di meno importante nel mezzo di questo inferno. Bandire la Russia dalla Coppa del Mondo? In futuro dovremo convivere, andrei piano con decisioni affrettate".

CIO: FERMA CONDANNA VIOLAZIONE TREGUA OLIMPICA
"Oggi, il presidente del Cio Thomas Bach ribadisce il suo appello alla pace, espresso nei suoi discorsi alla cerimonia di apertura e alla cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici. Alla cerimonia di apertura, ha rivolto un invito alle autorità politiche: 'Osservate il vostro impegno per questa tregua olimpica. Dare una possibilità alla pace'. Alla cerimonia di chiusura, ha chiesto ai vertici politici di 'lasciarsi ispirare' dall'esempio di solidarietà e di pace' dato dagli atleti olimpici", si legge ancora nel comunicato del Comitato olimpico internazionale. "A seguito dei recenti eventi - conclude la nota -, il Cio è profondamente preoccupato per la sicurezza della Comunità olimpica in Ucraina. Ha istituito una task force per monitorare da vicino la situazione e coordinare l'assistenza umanitaria ai membri della Comunità olimpica in Ucraina, ove possibile".

GP SOCHI A SETTEMBRE, F1: "MONITORIAMO LA SITUAZIONE" 
"La Formula 1 sta osservando da vicino gli sviluppi molto fluidi che stanno accadendo, come tanti altri. E al momento non abbiamo ulteriori commenti sulla gara in programma il prossimo mese di settembre. Continueremo a monitorare strettamente la situazione". Questo il comunicato ufficiale della Formula 1, la cui proprietà è americana, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il prossimo 25 settembre è in programma il GP di Sochi, mentre per il 2023 è prevista un'altra tappa del Circus, a San Pietroburgo. Le ripercussioni della guerra in Ucraina potrebbero avere conseguenze non solo per i Gp ma anche per i team come la Haas di proprietà americana, ma finanziata da sponsor russi. Il team di Mick Schumacher e del pilota russo 'benedetto' da Putin Nikita Mazepin potrebbe avere problemi di liquidità nel caso fossero chiusi i rubinetti allo sponsor russo chimico Uralkali.

LA MOGLIE DI PAULO FONSECA: "I BAMBINI NON MERITAVANO LA GUERRA"
"Il giorno più spaventoso. Dolore. Rabbia, rabbia, rabbia e dolore. Il mio figlio non meritava la guerra. I bambini dell'Ucraina non meritavano la guerra". Lo scrive su Instagram Katerina Ostroushko, moglie di Paulo Fonseca, ex allenatore di Shakhtar Donetsk e Roma. La coppia si trova attualmente a Kiev. 

UEFA: RIUNIONE STRAORDINARIA
Comunicato Uefa: "A seguito dell'evoluzione della situazione tra Russia e Ucraina, il presidente dell'Uefa ha convocato una riunione straordinaria del Comitato Esecutivo per le 10:00 di venerdì 25 febbraio, al fine di valutare la situazione e prendere tutte le decisioni necessarie".

SPEZIA, KOVALENKO: "NO ALLA GUERRA"
"No war in Ukraine". E' il messaggio di Victor Kovalenko, centrocampista ucraino dello Spezia, su Instagram, davanti alla drammatica situazione nel suo paese. Il giocatore ha ripostato un video con immagini significative dell'orgoglio ucraino. 

MOGLIE MALINOVSKYI: "CRIMINE CONTRO UMANITÀ"
"Questo è un crimine contro tutta l’umanità". E' quanto scrive Roksana Malinovska, moglie dell'attaccante dell'Atalanta Ruslan Malinovskyi, commentando la situazione in Ucraina. "Ragazzi, la mattina presto la Russia ha ufficialmente iniziato la guerra sull'intero territorio dell'Ucraina. Tutti gli oggetti strategici esplodono, le persone sono inorridite, in preda al panico", si legge nel post su Instagram. "Tutti i confini sono attualmente chiusi. Le nostre famiglie con Ruslan in Ucraina. Piango e prego per il mio Paese, per il nostro popolo, per la mia casa. Le notizie russe - aggiunge Roksana - non dicono la verità. Dicono che stanno proteggendo l'Oriente da noi! Questo è un crimine contro tutta l’umanità, come si può fermare questo orrore".

NAZIONALE RUSSO SMOLOV: "NO ALLA GUERRA"
"No alla guerra" su un sfondo nero, accompagnato dalla sigla dell'Ucraina (UA) e da un cuore infranto. Fedor Smolov, attaccante della Dinamo Mosca, è il primo giocatore della nazionale a schierarsi apertamente contro l'attacco armato all'Ucraina. Il giocatore 32enne, convocato negli ultimi tre incontri della selezione russa, ha preso posizione su Instagram poche ore dopo l'inizio dell'attacco aereo e terrestre dell'esercito russo contro l'Ucraina.

LUCESCU: "RESTO, NON SONO UN CODARDO"
Mircea Lucescu, allenatore della Dinamo Kiev, ha parlato a Fanatik: "Spero che questa guerra si fermi il prima possibile, io non me ne andrò da Kiev. Non sono un codardo".

MAGNANI: "NON TEMO PER LA MIA VITA"
"Quando sono partito per l'Ucraina ero consapevole dei rischi, ma non pensavo che la guerra sarebbe arrivata così in fretta. Prima di partire avevo avuto rassicurazioni che non sarebbe successo. Evidentemente, la diplomazia non è riuscita a frenare l'impulso di espansione di Putin". Lo dice Massimo Magnani, ex direttore tecnico della Fidal, dalla città ucraina di Poltava, a circa 300 chilometri a est di Kiev, dove attualmente si trova. "La mia situazione è abbastanza tranquilla. Ero qui per un corso di formazione con lo staff che organizza corse su strada e che sta lavorando al progetto della maratona di Kiev. Stanotte, la situazione è precipitata e ora il viaggio di ritorno sarà un po' lungo, perché lo spazio aereo è chiuso", racconta Magnani. "Non ho timori per la mia vita -precisa-, qui la vita scorre ancora normale. Dispiace solo vedere la grande preoccupazione sui volti di molti amici ucraini. Il futuro per loro non è così certo, non sanno fino a che punto voglia spingersi Putin e l'Ucraina da questo punto di vista ne aveva già fatto le spese in passato". 

LE DECISIONI UEFA
Per quanto riguarda la finale di Champions, la Uefa ha provveduto a fare chiarezza dopo che il primo ministro inglese Boris Johnson e un gruppo di europarlamentari avevano sollevato il dubbio sul fatto che una Russia sempre più isolata potesse ospitare una manifestazione sportiva. Il massimo organismo calcistico europeo ha ribattuto con una nota: “La Uefa sta monitorando in maniera costante e da vicino la situazione. Al momento, non ci sono piani per cambiare la sede”. Per quanto riguarda i playoff mondiali, che vedono impegnata la nazionale di casa a Mosca il 24 marzo contro la Polonia nel primo spareggio per l'accesso al Qatar, la federcalcio di Varsavia ha sollevato il problema della sede dell’incontro in una nota pubblica. 

“Le decisioni politiche restano nelle mani delle autorità statali e degli organismi internazionali ma, consapevoli delle potenziali minacce legate alla situazione attuale, siamo in attesa della posizione degli organi direttivi della federazione mondiale. Il caso riguarda non solo la nazionale polacca, ma anche le nazionali di Svezia e Repubblica Ceca, che potrebbero potenzialmente affrontare la Russia a Mosca in una possibile finale playoff”, questa la nota della federcalcio di Varsavia.

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