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Coppa Italia, sfide nelle sfide: Juve-Milan in 5 punti

Saranno decisivi i tanti duelli: da Buffon-Donnarumma a Higuain-Cutrone passando per i due tecnici nemici-amici

09 Mag 2018 - 17:38

Una cosa è certa: tra Juve e Milan non è mai una partita banale. Quando poi in palio c'è un trofeo, la sfida diventa una sorta di logorante e infinita battaglia: 5 finali (tra Champions, Supercopppa e Coppa Italia) non sono mai terminate al 90' e in quattro occasioni sono serviti i calci di rigore. All'Olimpico andranno di scena diversi duelli, tutti decisivi: in porta, in difesa, in regia, in attacco e in panchina: ecco i 5 punti-chiave dell'eterno incrocio bianco-rossonero.

1) Buffon vs Donnarumma - Quella tra i due portieri sarà molto più di una sfida: sarà un simbolico e definitivo passaggio di consegne: Gigi è all'ultima finale e vuole chiudere la carriera sollevando la Coppa Italia per poi gustarsi fino in fondo la conquista del settimo scudetto consecutivo. Gigio è il suo erede naturale, designato. I due si sono incrociati tante volte e si sono allenati insieme e studiati in azzurro. Il primo ha scritto la sua storia e anzi ha scritto proprio quella del calcio: ora si appresta ad appendere i guantoni al chiodo anche se la conferma definitiva e ufficiale non è mai arrivata. Il secondo ha il futuro dalla sua parte anche se si tratta di un futuro abbastanza incerto tra scenari di mercato e voglia di diventare una bandiera rossonera. Nessun portiere ha più esperienza di Buffon, nessuno promette meglio di Donnarumma: quando conta Gigi non sbaglia ma anche Gigio nella finale di Doha ha risposto presente consegnando il trofeo ai suoi compagni con quella parata sul rigore di Dybala. Entrambi sono certezze e punti di forza per le rispettive squadre. La stanchezza? Solo un alibi ha detto Buffon alla vigilia, più carico che mai per il rush finale.

2) Barzagli vs Bonucci - Ex membri della BBC che tante battaglie ha condotto e vinto, in bianconero e in Nazionale. Con la squalifica di Chiellini toccherà a Barzagli guidare la retroguardia juventina con la sua esperienza, all'inseguimento dell'ennesimo trofeo. Contro l'Inter ha mostrato di non essere probabilmente nel suo momento di maggior lucidità e reattività ma l'abitudine alle partite decisive gli può consentire il riscatto. Dall'altra parte Leo è, per eccellenza,  il grande ex, che in campionato è addirittura andato in gol allo Stadium e che ricomporrà la coppia con Romagnoli, da molti ritenuta una delle migliori anche in ottica azzurra. Vuole il primo trofeo con la maglia rossonera che, tra l'altro, solleverebbe da capitano riscattando una stagione difficilissima. Due amici, due guerrieri, due eccellenti difensori: a parità di motivazioni e ambizioni, il milanista sembra attraversare un miglior momento di forma.

3) Pjanic vs Locatelli - La sfida in mezzo al campo è l'immagine dello stato attuale della due squadre: qualità ed esperienza (anche internazionale) da un lato, gioventù, spensieratezza e spregiudicatezza dall'altra. Il bosniaco è il motore della Juve e ha disputato una stagione straordinaria garantendo impostazione lucida e assistenza ai compagni. Non a caso con lui in campo Allegri ha perso una sola volta (col Napoli): sa far girare la squadra come pochi altri o forse come nessun altro. Diversa invece la stagione di Locatelli che probabilmente ha leggermente frenato il percorso di crescita rispetto all'annata della sua esplosione: ha ritrovato il posto dopo il ko di Biglia, la cui ritrovata forma era stato uno dei maggiori successi di Gattuso. Locatelli viene preferito a Montolivo ma la visione di gioco dei suoi 20 anni è difficilmente paragonabile a quella di Pjanic. 

4) Higuain vs Cutrone - Il duello tra gli attaccanti ricalca il solco di quanto detto a proposito dei registi: impossibile mettere a confronto l'esperienza, la carriera e i gol di Higuain con quelli del giovane Cutrone. Il Pipita, che pure non ha un buon feeling con le finali, quest'anno ha segnato gol decisivi e in area la sua presenza la fa sentire sempre oltre a garantire sacrificio e lavoro per la squadra. Ma attenzione all'avvelenato centravanti di Gattuso (il più proficuo di quelli in rosa), capace di dare più profondità e rapidità alla squadra e dotato, negli ultimi 15 metri, di un fiuto del gol non comune. L'argentino è un esempio per Patrick, uno da osservare e studiare: l'istinto del killer d'area è decisivo in gara secca e in questo l'età non centra. O c'è o non c'è e Cutrone ha ampiamente dimostrato di possederne, oltretutto ha ritrovato la via del gol in campionato. Nell'ultima parte di stagione il bomber rossonero è sembrato un po' appannato (mentre Gonzalo sta trovando una forma Mondiale) ma la sua ferocia e la sua determinazione saranno quelle di tutto il mondo Milan: basteranno contro la spietatezza del Pipita?

5) Allegri vs Gattuso - Il cinismo, il risultato a tutti i costi, le mosse spesso decisive a gara in corso, la capacità di leggere le partite, di trovare soluzioni vincenti affidandosi agli uomini giusti nei momenti giusti (anche a dispetto della tattica, non sempre determinante, dice, nonostante spesso abbia inventato mosse da vero stratega): questo è Max Allegri. Il cuore oltre l'ostacolo, il senso di appartenenza, la capacità di fare squadra, di correre uno per l'altro, di non concedere un centimetro all'avversario, la voglia di soffrire ma sempre con ordine e disciplina: questo è Rino Gattuso. Il primo insegue il quarto "doblete" (campionato e Coppa Italia) consecutivo, il secondo vuole il primo trofeo da allenatore. Il primo potrebbe dire addio a fine stagione, il secondo ha da poco rinnovato e vuole essere l'architetto della ricostruzione.  Allegri e Gattuso si conoscono, sanno i rispettivi punti di forza e modi di pensare. Ancora una volta, ritorna il tormentone: la confidenza della Juve in queste gare contro l'inesperienza ma anche la voglia matta di farcela del Milan.