Liga: Rakitic gela il Bernabeu, il Barcellona vince 1-0 il Clasico e va a +12 sul Real

Un cucchiaio del croato decide la gara dell'anno. Per le Merengues 11 k.o. nelle ultime 18 in casa contro i blaugrana. Alaves quarto, il Siviglia cade a Huesca

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Il 26.esimo turno di Liga propone il match più atteso dell'anno: il Clasico. Al Santiago Bernabeu il Barcellona vince 1-0 grazie a un gol di Ivan Rakitic al 26'. Il croato batte Courtois con un cucchiaio e dà un pezzo di campionato al Barcellona, sempre più in testa in classifica, con +12 sul Real Madrid e +10 (momentaneamente) sull'Atletico Madrid. Nelle altre partite, Huesca-Siviglia 2-1, Villarreal-Alaves 1-2 e Espanyol-Real Sociedad 3-1.

C'era un tempo in cui vincere contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu era un'impresa da raccontare ai nipotini. Per una generazione di uomini, sicuramente speciale per talento e continuità, è diventata una piacevole abitudine. Il Barcellona trionfa ancora nel Clasico in trasferta: è l'undicesima volta nelle ultime 18 sfide. Dopo il 3-0 nella semifinale di Copa del Rey, arriva un 1-0 grazie alla rete al 26' di Ivan Rakitic, tanto delicato nel suo cucchiaio quanto spietato nel pensare a una soluzione così glaciale, che supera Courtois in uscita.

I ritmi sono alti sin da subito, anche perché Valverde sceglie chi è abituato a giocare sfide di gala, confermando 10/11 della squadra di mercoledì (unica eccezione il rientrante Arthur al posto di Semedo, con Sergi Roberto che scala sulla fascia destra). Lenglet al posto di Umtiti, tornato non bene dall'infortunio. Dembélé è preferito ancora una volta a Coutinho. Nel Real Madrid ci si affida sempre meno all'usato sicuro. Anche perché di sicuro c'è sempre meno nella Casa Blanca: Marcelo, Isco e Asensio vanno in panchina, ma non è una novità. Giocano Reguilon, Vinicius e Bale. Il Barcellona dà subito l'impressione di stare meglio in partita. È un atteggiamento anche figlio della sicurezza che dà la classifica (+7 sull'Atletico, +9 sul Real). Messi dispensa calcio, una sua apertura per Dembélé è un'opera d'arte, peccato che il francese sbagli il cross per Suarez. Il Real Madrid nella prima mezz'ora è tutto in una punizione alta di Bale, anche questa volta un corpo estraneo, e in una botta da fuori di Kroos, ben controllata da ter Stegen. Ci prova anche Reguilon, la cui conclusione dalla distanza termina fuori non di molto. Non una manovra, per un Real che sembra sfiduciato dopo lo 0-3 di Coppa. Appoggiarsi sulle spalle di Vinicius non può dare sempre risultati, anche perché Rakitic aiuta Sergi Roberto in copertura sul brasiliano. È proprio da quest'asse che nasce il triangolo dell'1-0: il croato appoggia al terzino e si butta nello spazio. La palla ritorna al numero 4 che si presenta davanti a Courtois in posizione defilata e batte il belga con uno scavetto angolato. Già dieci minuti prima un triangolo Messi-Suarez-Messi aveva penetrato la difesa delle Merengues, ma il tocco sotto della Pulce era finito largo. Modric tenta di scuotere i suoi, ma il suo colpo di testa (non la specialità della casa) su sponda di Carvajal è alto. Il Real Madrid, sotto sul piano del gioco, tenta di metterla sui nervi: un attimo prima dell'intervallo ci sono scaramucce tra Messi e Sergio Ramos per una manata di quest'ultimo. I due abbaiano ma non mordono, e la prima frazione finisce tranquillamente.

Il secondo tempo è equilibrato: il Real ci prova con le solite folate di Vinicius, autore di uno stop celestiale su lancio lungo 60 metri e di un tiro a giro che però è troppo centrale per impensierire ter Stegen (a visionarlo c'è anche il ct tedesco Löw). L'impressione è che il Real possa pungere solo su giocate estemporanee o su errori del Barcellona: succede quando Rakitic perde un pallone sanguinoso in area di rigore, ma Lenglet si immola sul tiro di Vinicius e salva il risultato. Esce Bale, fischiato ancora, ed entra Asensio. Solari mette poi da parte l'orgoglio e si gioca la carta Isco, ma il forcing finale produce solo un tiro da fuori di Benzema, ben controllato da ter Stegen. Il resto sono nervi e Vinicius, tanto bravo quanto inconcludente nei match che lo hanno contrapposto ai blaugrana. È il Barcellona ad andare vicino al raddoppio nel finale, prima con Coutinho e poi con un sinistro a giro di Messi uscito per questione di centimetri. Si mette le mani nei capelli la Pulce: sarebbe stato un gol da applausi a scena aperta. Si chiude tra gli olé irridenti del tifo ospite. Così come in quel 2-6 del 2009, che aprì la striscia nera nei Clasicos al Bernabeu per il Real Madrid: da allora per il Real Madrid sono arrivate solo quattro vittorie, a fronte di tre pareggi e 11 sconfitte. Un paradosso per una squadra quattro volte campione d'Europa nell'ultimo quinquennio.

LE ALTRE PARTITE
L'Alaves si porta al quarto posto e inguaia il Villarreal, terz'ultimo a 23 punti. Il sottomarino giallo è battuto in casa per 2-1: un rigore di Santi Cazorla al 61' pareggia il vantaggio iniziale di Maripan arrivato sette minuti prima. La squadra di Abelardo va nuovamente avanti con Inui, che al 77' beffa Asenjo con un tocco morbido. L'Alaves sale a 40 punti, scavalca momentaneamente il Getafe e va a +3 sul Siviglia, che perde in casa dell'Huesca fanalino di coda: rossoblu in vantaggio dopo 7' con Juanpi, lasciato liberissimo in area, pareggio andaluso al 79' con un rigore di Ben Yedder, gol decisivo al 98' di Avila, che sorprende Vaclik sul suo palo con una staffilata che fa esplodere l'"El Alcoraz". Nel match delle 13, Espanyol-Valladolid 3-1. I catalani segnano il gol più veloce della stagione: Borja Iglesias realizza dopo 18" l'1-0 con un morbido pallonetto. Alcaraz pareggia al 17' con un interno destro dal limite. Il Valladolid ha addirittura su calcio di rigore la chance per il 2-1, ma Guardiola si fa ipnotizzare dall'ex Milan Diego Lopez. Al 55' Hermoso sfrutta una dormita della difesa ospite e fulmina Masip. Dieci minuti più tardi, Wu Lei chiude i giochi scattando sul filo del fuorigioco: è il primo calciatore cinese a segnare in Liga.

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