Tifoso ucciso, il Governo alza la voce

Giorgetti: "Il calcio inverta la rotta". Salvini: "Non si può morire per una partita"

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Anche il Governo è intervenuto severamente dopo i fatti che hanno visto la morte di un tifoso interista negli scontri prima della partita contro il Napoli. Giorgetti e Salvini, in particolare, hanno avuto parole pesanti nei riguardi del mondo del calcio.

"Il calcio, lo sport non possono essere causa o pretesto per violenza e razzismo. È il tradimento dello spirito di ogni sport. Serve un segnale chiaro anche da parte del mondo sportivo: oltre a punizioni esemplari è necessaria un'inversione di rotta". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, dopo i fatti di Inter-Napoli. Giorgetti chiede di "chiudere le curve" piuttosto che sospendere le partite con i problemi di evacuazione degli stadi, e di programmare a mezzogiorno e non la sera le partite a rischio. "Risse e agguati sono stati espulsi dagli stadi ma continuano a verificarsi fuori - sottolinea Giorgetti -. È inaccettabile: i morti, le aggressioni, il razzismo dovrebbero indurre la federazione alla chiusura al pubblico dei medesimi stadi piu' che sospendere le partite con conseguenti problemi di evacuazione e ordine pubblico, per altro di difficile e delicata valutazione". "Serve un segnale chiaro anche da parte del mondo sportivo: oltre a punizioni esemplari è necessaria un'inversione di rotta. Gli oneri a carico delle società, già previsti dal decreto Salvini, gravino in modo differenziato per le società che collaborano a estirpare il fenomeno. Le partite a rischio, indipendentemente dalle esigenze tv, dovrebbero essere giocate a mezzogiorno e non alla sera, come avviene in Gran Bretagna. E piu' in generale - la conclusione di Giorgetti - tutti gli attori del mondo calcistico, che rappresentano un modello per i giovani sportivi, dovrebbero valutare piu' medidati e consapevoli atteggiamenti. Il tavolo proposto da Salvini con tutti i soggetti competenti è utile e urgente".

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, è intervenuto sulla vicenda del tifoso morto. "Non si può morire per andare a vedere una partita di pallone. A inizio anno convocherò sia le società di calcio sia i responsabili dei tifosi di tutta Italia delle serie A e B, perché il calcio torni ad essere un momento di divertimento e non di violenza. Vedremo di fare quello che non sono riusciti a fare altri", ha detto.

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