Prandelli: "Umiliato dal Valencia"

L'ex ct: "Alla Fiorentina l'esperienza migliore, non sarei mai andato via"

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Dopo le dimissioni dal Valencia, Cesare Prandelli si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: "Mi sono sentito umiliato, sono mancati i presupposti per lavorare con trasparenza. Loro hanno un approccio economico anziché tecnico, ma il calcio non è così". Nel cuore del tecnico è rimasta la Fiorentina: "E' stata l'esperienza più bella, non me ne sarei mai andato. Chiesa? Rimanga per vincere in viola". Poi la scelta: "Scelgo Belotti invece di Higuain".

Cesare Prandelli è intervenuto nel corso di "Domenica Premium", commentando l'ultimo Milan-Napoli: “Sarri? Il calcio italiano è uno scandalo: non può un allenatore così bravo arrivare così tardi nel grande calcio. Devo fargli i complimenti, perché è sempre riuscito a migliorare squadre già forti prima del suo arrivo. Napoli-Real? A livello tattico il Napoli se la può giocare, anche se il Real ha interpreti straordinari. Anche a Valencia, con i giocatori, parlavamo bene degli azzurri di Sarri. Montella? È un innovativo: sa trasmettere le sue idee e ora il Milan è una delle squadre che quest'anno ha subìto i più positivi miglioramenti".

Dopo la Nazionale, Prandelli è stato protagonista di un paio di avventure negative, l'ultima a Valencia con tanto di dimissioni: "Quando sono mancati i presupposti per lavorare con trasparenza, mi sono sentito umiliato: mi hanno chiesto di fare l'allenatore e il dirigente, senza poi darmene la reale possibilità. Avevamo concordato che la priorità era l'acquisto di Zaza, con cui era tutto chiuso, e non ho potuto accettare il fatto che il presidente, dopo venti giorni in cui eravamo d'accordo, mi fosse venuto a chiedere se volevamo un centrocampista. Come a voler ricominciare da zero. Mi sono sentito umiliato e ho preferito rescindere un contratto di un anno e sei mesi: con questi soldi risparmiati magari ora possono fare mercato, visto che hanno problemi di fair play finanziario. Poi Zaza, dopo la mia rescissione, è arrivato lo stesso: penso che abbia le possibilità per fare bene. Il progetto Valencia era intrigante, ma in passato hanno fatto degli errori: hanno pagato cari dei giocatori e pensano che essendo la quarta squadra per monte ingaggi, di conseguenza dovrebbero arrivare quarti in classifica. Il loro è un approccio economico, non tecnico. Il calcio non è così".

Con Prandelli, impossibile non parlare di Fiorentina: "Chiesa è già da qualche anno che a Firenze gli addetti ai lavori vociferavano su di lui: ha talento ed è una cosa bellissima, i tifosi della Fiorentina devono essere orgogliosi. Gli suggerirei di rimanere e di togliersi qualche soddisfazione con la maglia viola. Firenze è una città calcisticamente stimolante: è un campo che ti forma e non nego che anche per me sia stata l'esperienza che mi è rimasta più addosso. Un mio ritorno sulla panchina della Fiorentina? Ho sempre detto che non me ne sarei mai andato, non aggiungo altro perché non voglio che si inneschino polemiche".

Infine qualche giudizio sui protagonisti in giro per l'Europa: "Balotelli sta facendo bene, sono sempre convinto che è tra i primi cinque al mondo, forse dovrebbe convincersene anche lui e fare solo il calciatore. Higuain? Ha numeri straordinari, può fare la differenza in qualsiasi squadra. Tra gli attaccanti che ci sono oggi in Italia scelgo Belotti: ha una determinazione pazzesca e ha ancora margini di miglioramento, perché ha la fame di chi ha fatto la gavetta. È l'emblema del futuro del calcio italiano. Gagliardini? È un giocatore che ha grande personalità, ha avvenire. La Cina? Un'offerta mi è arrivata e l'ho valutata, ma non ci sto pensando: è come staccare definitivamente. Chi l'anti-Juve? Sia Roma sia Napoli.”

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