"Ho passato un'estate d'inferno. Non mi aspettavo di arrivare qui davanti a voi per tre messaggi innocui, stupidi e scherzosi che non avevano secondo fine". Sono queste le parole di Emanuele Calaiò prendendo la parola nel processo sportivo che lo vede imputato per tentato illecito nel match dello scorso campionato di Serie B fra Spezia e Parma: "Non ho mia pensato di alleggerire la posizione dei miei compagni di squadra o alterare il risultato della partita. Io queste cose non le faccio, sono una persona pulita e corretta e mi dispiace che non ci siano qui lo Spezia ed i miei ex compagni a testimoniare che sono sempre stato un esempio per i giovani. Non voglio finire la carriera per situazioni che non mi appartengono. E' bruttissimo, io sono stato anche a Catania e Siena, piazze che sono state coinvolte in cose orribili, ed io non sono mai stato toccato da queste vicende".