Pinsoglio: "Mia madre ha pianto"

Il portiere: "Mi hanno accerchiato, non mi sono potuto difendere"

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Con il volto stravolto, Carlo Pinsoglio ha raccontanto la sua notte da incubo e l'aggressione subita dagli ultrà del Livorno dopo il pari col Lanciano. "Mi hanno accerchiato e insultato mentre salivo in auto. Poi, mentre io mi sono fatto avanti per prendermi tutte le offese e coprire mamma e papà, qualcuno mi ha preso alle spalle e mi ha sferrato un pugno in faccia. Mia madre si è messa a piangere, terrorizzata, e io non ho potuto neppure difendermi".

Il portiere dei toscani si è fatto accompagnare all'ospedale: "A casa mi hanno insegnato sempre a fare il mio dovere. E quando sbaglio me ne assumo sempre tutte le responsabilità. Non mi lamento per le botte prese, ma per le ferite che ho dentro che mi fanno stare male, troppo male. Non so se riesco a spiegare cosa significhi commettere un errore e avere il peso addosso della retrocessione della mia squadra, di quella dei miei compagni e della delusione e della rabbia di migliaia di tifosi. Le violenze, poi, hanno complicato tutto. L'uomo che mi ha colpito l'ho denunciato e ho fatto bene. Rivedo ancora mia madre in lacrime, spaventata. È stato terribile. La papera? Chiedo scusa ai tifosi, quelli veri. Capisco anche gli insulti, ci ho sempre messo la faccia".

Pinsoglio ha escluso l'idea di ritirarsi dal calcio, dopo quanto successo: "Vado avanti. Vengo da una famiglia operaia. Lo sono papà Davide e mio fratello maggiore, mamma Giovanna è una casalinga. Ho valori solidi". E sulla papera, il portiere del Livorno ha concluso: "Un errore accaduto nel momento sbagliato. Chiedo scusa, ma io venerdì ero partito in panchina e quando sono entrato ce l'ho messa tutta". Per il Livorno, però, resta un'ultima possibilità di salvezza e riporta alla Corte Federale che nei prossimi giorni si pronuncerà in appello su un'eventuale ulteriore penalizzazione del Lanciano che vorrebbe dire playout: "Cosa farò? Il mio dovere, come sempre. Ma il prossimo anno non resterò a Livorno. Quello che è successo è troppo grande da sopportare".

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