La Lega di A, il commissario Malagò e i club che non lo vogliono

Il 14 febbraio l'assemblea elettiva chiesta e ottenuta da nove società. Mentre Malagò è in Corea

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Nove società di serie A - Lazio, Milan, Napoli, Torino, Atalanta, Chievo, Genoa, Verona e Udinese- hanno chiesto la convocazione dell'assemblea della Lega di serie A sul tema della governance e il vicecommissario vicario Paolo Nicoletti l'ha convocata per mercoledì prossimo, 14 febbraio, a Milano. All'ordine del giorno, informa la Lega di serie A, ci sono tra gli altri punti l'elezione del presidente e dell'a.d., di altri cinque consiglieri di Lega e dei due consiglieri federali in rappresentanza della Lega.

E' la notizia di agenzia della convocazione di una assemblea. L'assemblea di una Serie A commissariata dallo scorso aprile (Tavecchio) e ri-commissariata dieci giorni fa (Malagò), in attesa di tempi migliori e di una intesa, fra i venti club, che possa risultare tale. I tempi migliori, con l'accordo miliardario raggiunto con Media-Pro per i diritti tv si sono materializzati da un paio di giorni. E questa "luce" ha indotto i presidenti (otto al momento, con Lotito, De Laurentiis e Cairo in prima fila) a chiedere un vertice che sia anche un vertice elettivo: ovvero per nominare un presidente che in dieci mesi non sono riusciti a eleggere.
Ma come? Non è appena arrivato Malagò nei panni di commissario? Sì, appunto. E' proprio questo il punto: a una "fetta" della Serie A, l'approccio di Malagò non è piaciuto e non piace. La vedono come una invasione di campo e cercano un accordo che possa determinare la nomina di un presidente e dunque faccia saltare quella del commissario. Mentre il commissario sta facendo il suo lavoro di capo del Coni ai Giochi invernali, delegando al sub-commissario Nicoletti le incombenze di queste settimane.
Il 14 febbraio sarà il giorno (non la notte) di San Valentino e nel gioco delle opzioni e delle voci che ci possa stare un ribaltone in Serie A con l'elezione di un presidente così, diciamo pure all'improvviso, fa parte di questi giochi di potere e di effetti speciali che sono la... normalità nelle ormai tante stagioni di Lega di A turbolenta.
Non c'è unità di intenti. Juve, Inter e Roma sono per il confronto con Malagò, sono dalla sua parte. Il fronte-Lotito, con De Laurentiis e il Milan, ha trovato in Urbano Cairo una voce forte della quale farsi forza. Oggi sono 9 società, arrivare ai 14 voti per nominare un presidente non è né facile né difficile, nel senso che per dieci mesi è diventato impossibile. Così nel pieno dei Giochi invernali, Malagò dovrà pure allertarsi la notte. Nella notte coreana.

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