Del Piero: "Calciopoli ha rotto il calcio italiano, il gap nasce da lì"

"Una bomba atomica nel 2006, il nostro calcio è stato spazzato via"

  • A
  • A
  • A

L'origine dei mali odierni del calcio italiano è stata Calciopoli. I club non decollano, la Nazionale è ai minimi storici e per Alessandro Del Piero è proprio quanto successo nel 2006 l'inizio di tutto: "Calciopoli è stata come una bomba atomica, si è rotto il calcio. Da quel momento i grandi campioni sono andati a giocare all'estero e gli altri tornei sono cresciuti esponenzialmente". Il contrario dell'Italia: "Noi siamo crollati".

Lo scandalo nel 2006 e pochi mesi dopo il trionfo di Berlino con la nazionale italiana al Mondiale, punto più alto del recente passato da cui la maglia azzurra ha intrapreso una preoccupante discesa culminata con la mancata qualificazione a Russia 2018. Il 2006 e non è un caso per Alessandro Del Piero: "Calciopoli fu come una bomba atomica che spazzò via il calcio italiano - ha confermato alla Gazzetta -, non mi riferisco solo alla Juventus. Da quel momento i grandi campioni hanno scelto di giocare in altri campionati e le altre nazioni sono cresciute esponenzialmente a differenza nostra".

Un gap che si ripercuote sulle sfide internazionali: "La Premier è esplosa grazie alla bravura nella gestione dei brand e nella contrattazione dei diritti televisivi - ha continuato l'ex 10 bianconero -. Real e Barcellona sono andate avanti con le rispettive politiche e la Germania ha completato un percorso iniziato già quando le fu assegnato il Mondiale del 2006. Perfino in Francia sono arrivati grossi investitori stranieri. L'Italia, invece, è crollata".

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti