Scommesse, interrogato Colantuono

L'ex tecnico dell'Atalanta, indagato per frode sportiva, è stato ascoltato dal p.m. Di Martino. Gli avvocati: "Ci sono le condizioni per l'archiviazione"

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Giovedì mattina, a Cremona, Stefano Colantuono ha risposto per 90 minuti alle domande del p.m. Roberto Di Martino nell'ambito dell'indagine sul calcioscomesse, che vede indagato il tecnico con l'accusa di frode sportiva. "Per me questo è un periodo difficile, ma ora sono più sereno - ha detto Colantuono dopo l'interrogatorio -. Non credo di essere stato esonerato dall'Atalanta per questa storia, ma di certo non è piacevole vivere questa situazione".

Colantuono, che ha proclamato la sua estraneità alla vicenda, doveva rispondere della presunta combine dell'incontro tra Atalanta e Crotone (terminato 2-2) del 2011. Il tecnico è finito nella bufera a causa di una chat, risalente al 21 aprile 2011 (vigilia del match), nella quale Cristiano Doni avrebbe scritto che Colantuono era a conoscenza dell'accordo.

Michele e Mario De Luca, avvocati di Colantuono, si sono così espressi dopo l'interrogatorio: "Siamo soddisfatti dei colloqui col pm Di Martino, riteniamo di aver chiarito tutto. Il coinvolgimento di Colantuono è legato a un equivoco o a una millanteria di Cristiano Doni, infatti abbiamo chiesto che l'ex capitano dell'Atalanta venga sentito. A nostro avviso ci sono le condizioni per andare verso l'archiviazione".

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