Il fantasista bianconero: "Allegri mi dice sempre di stare tranquillo e lavorare, Buffon è un esempio anche quando sta zitto"
In rampa di lancio. Federico Bernardeschi, ogni settimana che passa, è sempre più dentro al mondo Juventus. Avverte la fiducia di Allegri e dal 2018 si aspetta i primi trofei della carriera. "Al nuovo anno chiedo le vittorie - ha detto il numero 33 bianconero -. Qui c'è la mentalità vincente, è l'aspetto che mi ha colpito di più. E' la differenza con le altre società". Il più bel ricordo del 2017? "L'arrivo alla Juve e l'accoglienza dei tifosi".
In un'intervista a Sky, Federico Bernardeschi ha ripercorso l'anno che sta per concludersi: "Innanzitutto ricordo la bellissima scorsa stagione, che mi ha permesso di approdare alla Juventus. E poi, il giorno del mio arrivo a Torino, con tantissimi tifosi pronti ad accogliermi con calore e gioia, un'immagine che mi rende felice ed orgoglioso". Adesso, a Vinovo, le cose vanno a meraviglia nonostante le presenze da titolare finora siano state poche: "Sono molto sereno e mi trovo benissimo con i miei compagni. Il mister mi dice di stare tranquillo, di lavorare e continuare a migliorare come sto facendo".
Per "Berna", un ruolo fondamentale lo svolgerà sempre il concittadino di Carrara, capitan Buffon: "Parlare con lui della nostra città è inevitabile, ed anche un po' emozionante. Gigi, poi, è un esempio da seguire per ognuno di noi, sia con la sua presenza che con le sue parole. E' importante anche quando non dice nulla".
L'obiettivo, adesso, è continuare a vincere. Prossima sfida di campionato, dopo la vittoria sulla Roma allo Stadium, sarà a Verona: "Contro i giallorossi abbiamo ottenuto un successo importante, contro una squadra forte che lotta per le prime posizioni della classifica. Abbiamo chiuso un ciclo di partite difficili nel migliore dei modi, dando un segnale alle avversarie. Questo ci gratifica molto, dobbiamo continuare su questa strada". E vincere, si sa, aiuta a vincere. Il segreto, in casa Juve, per Bernardeschi è soprattutto la mentalità: "I successi sono anche una questione di testa. Da esterno, ho sempre detto che della Juventus mi colpiva la mentalità con la quale i bianconeri affrontavano ogni partita. Ora che sono qui, mi sono accorto di cosa c'è dietro, delle ore di lavoro costante, dello spirito di sacrificio e della voglia di vincere e arrivare lontano. Credo che sia questo a fare la differenza tra la Juve e le altre squadre".