Altobelli ricorda Bersellini: "Gli devo tutto, è stato la mia grande fortuna"

Lo storico attaccante dell'Inter: "Fu un innovatore: streching, preparazione fisica. E quei ritiri..."

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"Mi sono sentito con i vecchi amici dell'Inter, siamo tutti in contatto via chat, e in questo momento posso dire che fra tutti noi c'è un grande momento di malessere". Dopo la notizia della scomparsa di Eugenio Bersellini, allenatore dell'Inter tricolore del 1980, l'ex centravanti di quella squadra Alessandro Altobelli rivela tutto il suo dolore, condiviso con altri campioni dell'epoca come Gabriele Oriali, Giuseppe Baresi ed Evaristo Beccalossi.

"Bersellini è stata la mia grande fortuna - continua "Spillo" - Fu lui, appena arrivato all'Inter, a volermi in nerazzurro e li' mi fece crescere e diventare, grazie ai suoi allenamenti e al suo metodo, tutto quello che sono stato - ricorda l'ex attaccante, poi campione del Mondo nell'ultima stagione di Bersellini all'Inter - Il merito è suo: evidentemente aveva visto qualcosa in me, qualcosa su cui lavorare e credere. Fu la mia fortuna e anche quella dell'Inter, che in quei 5 anni, oltre al campionato vinse due Coppe Italia, raggiunse una semifinale di Coppa campioni e battè due volte la Juventus in goleada".

Eppure, il soprannome di Bersellini era "Sergente di ferro"... "Questo perché decideva tutto lui - spiega Altobelli - Perché credeva fortemente in quello che faceva, anche a costo di sbagliare. In effetti, oltre ad essere un grande tecnico, insisteva molto sulla preparazione atletica e all'epoca, in questo senso, fu un innovatore: aveva già introdotto lo stretching, ad esempio, nessuno lo faceva. Certo, poi c'erano anche ritiri dal venerdì fino alla metà della settimana successiva... Ma per vincere servono sacrifici e questo è il piu' grande insegnamento che ci lascia".

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