Masinga, attaccante giramondo: l'Inter la sua vittima prediletta

Ritratto dell'ex attaccante del Sudafrica scomparso a 49 anni. Con il Bari segnò ai nerazzurri tre gol a San Siro e uno al San Nicola

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Con quel fisico, Phil Masinga era qualcosa di molto simile a un supereroe. Non a caso il suo nome aveva una pesante assonanza con quello di Mazinga Z, uno dei primi idoli made in Japan dell'infanzia italiana, un robot che non temeva avversari, da qualunque zona intergalattica arrivassero. Masinga era un giramondo nato, gli stava stretto il Sudafrica della sua gioventù, quello ancora stritolato dall'apartheid che in teoria avrebbe dovuto risparmiarlo visto che faceva parte di una famiglia medio-borghese di Stilfontein, vicino a Johannesburg. Meglio andare a cercare fortuna altrove, in Europa. Meglio provarci nella Premier League con il Leeds United, dove era un'onesta riserva, poi al San Gallo, in Svizzera, dove dopo mezza stagione venne notato dalla Salernitana e portato a giocare nella serie B italiana: 4 gol in 16 partite e salvezza raggiunta.

Ma in Italia lo ricordiamo soprattutto per i suoi quattro anni al Bari. Dal punto di vista stilistico non era esattamente quello che può definire un ballerino. Ma aveva forza, quella forza che ci aveva fatto immaginare che fosse immortale. E poi era specialista nel segnare gol alle grandi squadre, con una particolare predilezione per l'Inter. Tre i gol segnati ai nerazzurri a San Siro e uno al San Nicola, con altrettante vittorie per i biancorossi pugliesi, Il primo è datato 18 gennaio 1998, Inter-Bari 0-1: proprio in quel mese i nerazzurri di Simoni persero effettivamente lo scudetto, poi svanito definitivamente nella famosa partita contro la Juventus del successivo 26 aprile. Ma anche nella partita di ritorno della stessa stagione Masinga colpì Simoni segnando il gol decisivo nel 2-1 per il Bari nella gara del 10 maggio 1998, a scudetto ormai perso. Il tris-poker venne servito ancora a San Siro con una doppietta nella partita vinta per 3-2 dai baresi, con un tentativo disperato dei nerazzurri, sotto per 1-3 e capaci solo di accorciare le distanze con Ciccio Colonnese. Tre vittorie consecutive contro l'Inter per il Bari sono un risultato storico forse irripetibile e tutte e tre portano la firma decisiva di questo gigante buono, Philemon detto Phil Masinga, giramondo per vocazione e sfortunato per destino: dopo i quattro anni italiani andò a giocare nell'Al Wahda prima di smettere, potendo raccontare di aver vinto la Coppa d'Africa del 1996 con il Sudafrica, trionfo che lo rende immortale nella storia del calcio del suo Paese. Ma anche a Bari pochi attaccanti hanno lasciato il segno come l'ha lasciato lui.

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