I numeri parlano chiaro e ce ne è uno esemplificativo: il 4. Quattro (4) come il voto al Milan visto a San Siro contro la Fiorentina. Quattro (4) come il numero di sconfitte incassate dai rossoneri in 6 giornate di campionato. Quattro (4) come il numero di gol segnati (solo l'Udinese con 3 ha fatto peggio) di cui la metà su rigore. Al 4 rossonero fa da contraltare l'8 della Fiorentina: 8 come il numero dei punti viola e come voto alla prestazione della squadra di Montella che al Meazza ha dato lezioni di calcio.
PREMIO PALLONI GONFIATI - In questi ultimi anni si sono gonfiati a dismisura giocatorini che nel Glorioso Milan del tempo che fu avrebbero fatto tribuna, magari pagando anche il biglietto. Domandone: quanti giocatori della rosa rossonera attuale potrebbero giocare nell'Inter, nella Juve, nel Napoli o nella Roma? Uno, forse. Donnarumma (ma nell'Inter anche no...). Suso? Piatek? Non scherziamo... Certo Giampaolo ha le sue belle responsabilità. Ma il materiale umano a disposizione rimane francamente imbarazzante.
PREMIO BALLON D'OR - Il suo arrivo aveva fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori. Tanti acciacchi e un punto interrogativo grande così: a 36 anni quale contributo potrà dare Franck Ribery alla Fiorentina? Sarà il classico colpo mediatico, di immagine più che di sostanza? Il campo ha smentito gli scettici e premiato la scelta del patron Commisso. Il francese dopo 6 giornate si è già conquistato il suo piccolo Pallone d'oro (Ballon d'or, per dirlo nella sua lingua): conquistare il cuore dei tifosi viola.
PREMIO COSE TURCHE - Hakan Calhanoglu è uno dei giocatori dal maggior tasso tecnico della rosa del Milan (il che, forse, è tutto dire). Dai suoi piedi sono nate le azioni che hanno portato ai primi due gol della Fiorentina: errato retropassaggio intercettato da Ribery in occasione del rigore dello 0-1 e palla persa in contrasto con Milenkovic per dare il via allo 0-2.
PREMIO BLACK OUT - La cabina di regia del Milan è passata negli ultimi giorni da Biglia a Bennacer: male aveva fatto l'argentino, peggio è riuscito a fare l'algerino. Che ha provocato due rigori: il primo con il maldestro atterramento di Chiesa e il secondo con il fallo su Castrovilli.
PREMIO SPERANZA - Unico sprazzo di gioia rossonera, il gol di Leao, un piccolo gioiello. Vent'anni, tecnica e velocità: l'attaccante portoghese d'origini angolane cresciuto nello Sporting Lisbona tanto caro a Cristiano Ronaldo nella sera più cupa del Milan ha superato il suo esame di maturità.
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