Bologna, Mihajlovic: "Convinto che possiamo salvarci"

Il nuovo tecnico dei rossoblù: "Voglio una squadra offensiva e prendermi dei rischi, porterò il mio carattere ai giocatori"

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Primo giorno da nuovo allenatore del Bologna per Sinisa Mihajlovic, che ha preso il posto dell'esonerato Pippo Inzaghi. "Sono convinto che questa squadra si possa salvare - dice in conferenza stampa -. Sicuramente è molto difficile ma io sono fiducioso e sono convinto che anche i miei giocatori lo siano come me. Se non fossi stato convinto non sarei venuto. Sono stato qui dieci anni fa e sono stato bene nonostante qualche incomprensione, ma ormai è acqua passata".

SUL SUO RITORNO
"Sono stato bene qui dieci anni fa. La gente è molto gentile e brava a Bologna. Nonostante alcune incomprensioni finali, ho un bel ricordo della città e della società. La mia idea all'inizio era andare all'estero, negli ultimi sei mesi ho rifiutato alcune offerte dall'Italia, ma avevo tanta voglia di tornare a lavorare. Ho parlato con Fenucci al telefono e ci siamo trovati subito d'accordo. A me piacciono le sfide. È difficile, ma le cose facili non mi intrigano troppo. Quando ho capito di potercela fare, ho accettato subito. Sono davvero convinto che il Bologna possa salvarsi. Ieri ho conosciuto il presidente e devo dire la verità, non avevo mai visto un presidente così. Ieri siamo andati a cena e mi ha fatto un'ottima impressione. Dobbiamo salvarci anche per lui, è uno stimolo in più per farcela. Futuro? Io penso da qua fino a giugno, poi vedremo".

SULLA SALVEZZA
"Sono convinto che questa squadra possa salvarsi. Sicuramente è molto difficile questo compito, ma sono convinto che anche i miei calciatori abbiano la consapevolezza che possiamo farcela. Altrimenti non sarei qui. So che ci aspetta un lavoro difficile, ma oggi ho parlato con la squadra e ho detto ai ragazzi che dovremo fare in sette giorni quello che di solito richiede mesi. La squadra è un po' sfiduciata, ma sono qui appositamente per ricaricarla. Oggi in allenamento ho parlato individualmente con alcuni calciatori, nei prossimi giorni parlerò con tutti gli altri. A me piace vincere, voglio portare il mio carattere ai giocatori. Nell'ultima partita (contro il Frosinone, ndr) il Bologna ha toccato il fondo. Questo si può vedere anche positivamente, perché peggio di così non si può fare. Bisogna restare sereni, iniziare a lavorare sodo e riacquistare fiducia".

SUL MERCATO
"C'è poco tempo, ma se ci dovesse essere bisogno di qualcosa il direttore farà di tutto per farla".

SUL MODULO
"A me piace una squadra offensiva. Voglio un calcio votato all'attacco, mi piace prendermi dei rischi. Lavoriamo sul 4-3-3 e sul 4-2-3-1, anche se questa squadra era stata costruita per giocare a tre dietro. Dovremo fare delle valutazioni".

SULLA SUA CARRIERA
"Sono contento di quello che ho fatto, anche se forse sono andato in alcune società nel momento sbagliato. In ogni caso ho fatto sempre meglio del tecnico precedente e chi mi ha sostituito ha fatto peggio di me. È sempre stato così".

SU DESTRO E SORIANO
"Con Destro ci ho parlato oggi e gli ho detto che per me è incredibile che un giocatore con le sue qualità non riesca a giocare. Gli ho detto quello che mi hanno detto su di lui, Destro è un calciatore importante, ma dipende tutto da lui. Nel mio gioco sarebbe un giocatore fondamentale, mi ha fatto una buonissima impressione. Se lui mi dà garanzie io sono contento, dipende tutto da lui. Soriano? Può fare tantissimi ruoli a centrocampo, con me alla Samp ha fatto anche l'esterno. È un giocatore duttile, possiamo cambiare modulo anche all'interno di una partita".

SUL CONTRATTO CON LO SPORTING
"Avevo firmato un contratto di tre anni con lo Sporting. Mi è dispiaciuto per tutto quello che è successo. Avevo tanta voglia di andare all'estero, in una bella città come Lisbona, in una squadra che mi piaceva. Ero andato là molto volentieri, poi c'è stato il dispetto del nuovo presidente al vecchio. Siamo andati in tribunale, mi dispiace per come sono andate le cose, ma non dipendeva da me. Quel periodo non è stato proprio fortunato".

SULLA PROSSIMA PARTITA CON L'INTER
"Per me da qui alla fine sono tutte partite importanti. Dobbiamo preparare ogni gara allo stesso modo, senza pensare a chi affrontiamo. Vogliamo pressare alti, con la difesa alta e attaccare. So che ci serve tempo, ma noi non ne abbiamo tanto e i ragazzi dovranno quindi mettere in pratica le mie indicazioni in fretta. Quello che mi interessa è la prestazione. Con l'Inter sarà una partita difficile, ma anche i nerazzurri non mi sembrano così sereni in questo momento. L'Inter non vive un momento esaltante e dovremo sfruttare la situazione, quello di San Siro è un pubblico esigente. Cosa mi aspetto dalla squadra? Cambiare la rotta e cambiare la mentalità. La squadra deve mettere subito in campo tutto quello che proveremo in questi giorni".

SUL CAPITANO
"Per me non è una cosa importante. Non decido io il capitano, lo decidono giocatori e società. Nelle mie squadre non ero mai il capitano, ma i compagni ascoltavano spesso più me che il capitano".

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