Mancini ct: "Qui per ricostruire"

Il neo ct azzurro: "È il momento giusto, ripartiamo dai sogni. Chiamerò Balotelli e parlerò con Buffon"

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Emozionato, e non potrebbe essere altrimenti. "È il sogno di tutti gli allenatori diventare il ct della Nazionale e adesso sono qui, nel momento giusto, per ricostruire e riportare l'Italia in alto, dove gli spetta, cercando di vincere". Roberto Mancini inizia così la sua avventura azzurra: primo giorno da ct e conferenza stampa a Coverciano con piccoli indizi di nuova Italia: "Chiamerò Balotelli, mentre parlerò con Buffon e De Rossi".

Le prime sensazioni.
"Sono abbastanza emozionato. Diventare ct della Nazionale non capita sempre. Sono felice, orgoglioso ed emozionato. È stata la scelta giusta, ed è stata una scelta semplice, ringrazio tutti quelli che mi hanno voluto qui. Anche i miei allenatori che durante la mia carriera mi hanno aiutato nella crescita".

Ha preferito la nazionale ad un club.
"Diventare ct è motivo di orgoglio ed è la massima aspirazione per tutti gli allenatori. Poi in una carriera ci sono vari momenti e periodi. Alleno da tanti anni, penso che sia il momento giusto. Non essere andati ai Mondiali è una cosa difficile, e allora ho pensato di poter fare qualcosa per la Nazionale".

Girano due nomi: Pirlo per lo staff e Mario Balotelli per la convocazione.
"La cosa più bella è che non si deve fare il mercato, così non si parla di acquisti e cose così. L'Italia troverà sempre giocatori di qualità. Mario è un giocatore italiano, ci parlerò e probabilmente verrà chiamato. Vogliamo rivederlo al top, come agli Europei del 2012. Ci sono tanti giocatori che possono esserci utili. Con Pirlo abbiamo parlato, avremo l'opportunità di parlare con lui, vediamo cosa vorrà fare".

Il suo rapporto con la Nazionale e che ct vorrà essere?
"Il mio rapporto con la Nazionale è stato lunghissimo, ho avuto Bearzot, Vicini e Sacchi. Non ho avuta molta fortuna è vero. Vorrei essere un ct bravo, e riportare l'Italia sul tetto d'Europa (non vinciamo l'Europeo da tantissimo). Voglio essere colui che ricostruisce e riporta la Nazionale ad alti livelli".

Sarà più selezionatore o allenatore?

"Se l'Italia ha vinto 4 mondiali vuol dire che si può vincere anche senza allenare i giocatori ogni giorno. Anche adesso ci sono i giocatori bravi, possiamo mettere insieme una squadra ottima".

Ci sarà ancora Buffon?
"Parleremo con lui, vedremo per la partita di Torino del 4 giugno".

Convincerà i club che la Nazionale è importante?
"La Nazionale è importante e l'abbiamo visto con la mancata qualificazione, è stato un lutto. Può capitare un momento così difficile. Bisogna avere rispetto dei club e dei giocatori, che giocano tantissime partite. Al momento delle convocazioni si possono anche lasciare a casa i giocatori più stanchi. Ogni tanto si può far riposare qualcuno, non è obbligatorio convocare sempre tutti".

È la sfida più difficile della sua carriera?
"Se non vinci nel club si arrabbiano i tifosi di quella squadra, qui se non vinco si arrabbiano 50 milioni di persone. Sarebbe una bella soddisfazione vincere".

Saprà mettere tutti d'accordo?
"È difficile che un ct metta tutti d'accordo. Ogni tifoso la pensa a modo proprio. Spero di essere un ct che riuscirà a portare l'Italia alla vittoria: solo così uniremo tutti".

Moduli e tattiche.
"Devo conoscere alcuni giocatori che non conosco benissimo. Mi adatterò alle loro qualità e poi decideremo per il bene della squadra".

Cosa ne pensa degli stage e chiederà cose particolari alla Figc?
"Stage? Solo se ne avremo la possibilità, ma più per conoscere meglio i giovani. I calciatori giocano tanto, viaggiano tanto. Dobbiamo trovare velocemente una base di squadra sulla quale puntare e con la quale ruotare i giocatori".

I suoi predecessori sono stati coinvolti nelle scelte anche di U21 e U20. Avrà un ruolo ampio o attenzione solo su Nazionale A?
"Io credo che il ct abbia l'obbligo di stare vicino alle squadre più giovani. Ogni squadra ha il suo allenatore e quindi non posso andare a disturbarli. Seguiremo con molta attenzione l'Under 21, ovvio".

Un messaggio per i tifosi e tre concetti che chiederà ai giocatori.
"Dovremo essere noi a riavvicinare la Nazionale ai tifosi: quando l'Italia fa divertire, la gente ti è più vicina. Dedizione e lavoro sono cose normali da chiedere, ma i giocatori sono seri. Chi arriva in nazionale deve tirare fuori i sogni che ha nel cuore. Quando uno da giovane vede in tv la nazionale e fa il tifo, sogna di arrivare lì e vincere il Mondiale con la nazionale. Sono queste cose qui che ti devono spingere".

Oltre a lei dalla Russia è tornato anche Criscito. Lo chiamerà?
"In Nazionale ci sarà spazio per tutti quelli che faranno bene. L'età conterà, ovvio. Criscito è ancora al 100% ed è bravo".

De Rossi: parlerà anche con lui?
"Come Gigi ha dato tanto alla Nazionale. Parlerò e chiederò le sue intenzioni. I giocatori che saranno in condizione verranno chiamati".

Meglio vincere o giocare bene?
"Meglio giocare bene e vincere. Noi cercheremo di avere il maggior numero di giocatori tecnici per giocare il miglior calcio".

Il commissario straordinario della Figc Fabbricini ha introdotto così Roberto Mancini: "Dopo la mancata qualificazione in Russia abbiamo capito che in questo paese non c'è indifferenza, ma grande amore per la Nazionale. Abbiamo avuto un impegno importante, quello di trovare il nuovo ct. I criteri che abbiamo utilizzato nella ricerca si rispecchiano in Roberto Mancini. Come prima cosa chiedevamo una grande voglia, una grande spinta interiore nell'assumersi questo incarico. Volevamo una persona di grande competenza tecnica. E inoltre abbiamo avuto un occhio anche all'impegno finanziario della federazione. Mancini avrà un impegno gravoso, lo farà bene. Ha allenato grandi squadre, ha vinto trofei ovunque. È un grandissimo tecnico".

"In questa fase è stato fondamentale il lavoro di Alessandro Costacurta. Poi dobbiamo ringranziare Mancini, che ha rinunciato al contratto con lo Zenit per amore della Nazionale, ed era un contratto molto più lauto".

"Vorrei anche ringraziare Luigi Di Biagio: è stata una persona di grande competenza e correttezza. Ora torna alla guida dell'Under 21, con obiettivo gli Europei in Italia e le Olimpiadi, alle quali tengo".

Il dg Michele Uva ha illustrato il contratto: "È a medio-lungo termine con le tutele necessarie, è un percorso condiviso con anche lo sfruttamenteo dei diritti d'immagine. Ci saranno dei bonus al raggiungimento di determinati obiettivi. Con la qualificazione a Euro 2020 il contratto si rinnoverà in automatico per altri due anni".

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