Basket, finale playoff: Venezia schianta Sassari e si laurea campione d'Italia

Al PalaTaliercio finisce 87-61 con la Dinamo mai in partita nella notte più importante. Quarto titolo della storia per i veneti

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La Reyer Venezia è campione d'Italia per la quarta volta nella sua storia. Gli orogranata si aggiudicano gara-7 dell'interminabile finale scudetto contro una Dinamo Sassari che nella serata più importante cede di schianto al PalaTaliercio. Finisce infatti 87-61, con i ragazzi di coach Walter De Raffaele (al secondo titolo nazionale sulla panchina veneta) in vantaggio dal primo all'ultimo minuto. Partita monstre per Haynes, Watt, Bramos e Daye.

La Reyer Venezia si riprende il titolo di campione d'Italia dopo un solo anno di pausa (con lo scudetto tornato a Milano) ed è il grande successo di Walter De Raffaele. Due dei quattro campionati vinti nella storia dagli orogranata sono infatti arrivati con la guida del tecnico toscano, perfetto nell'annullare una sempre temibile Dinamo Sassari nella notte più importante dell'anno. E un avversario che aveva lottato alla pari in una serie-scudetto infinita, in gara-7 sparisce dal campo. L'Umana invece domina e l'87-61 spiega senza ombre di dubbio perché il suo scudetto sia ampiamente meritato.

Venezia parte subito con le idee chiare e in particolare con un Vidmar in grandissimo spolvero: suoi i primi quattro punti, con un appoggio vincente sul tabellone e poi una poderosa schiacciata. Cooley regala i primi due punti alla Dinamo, ma Venezia scappa via: Haynes va a segno due volte dall'arco, quindi è ancora un caparbio Vidmar a trovare un canestro importante dopo la risposta di Pierre. McGee si inventa una tripla formidabile che riporta Sassari a -4. Cooley accorcia ancora sul 14-12 e la Reyer è decisamente sotto pressione: per questo motivo è importantissimo il break di De Nicolao che sblocca i suoi e permette agli orogranata di chiudere il primo quarto sul 16-12.

Nel secondo parziale, infatti, è un'altra Venezia: Daye infila subito la tripla del +7, Thomas dalla parte opposta risponde immediatamente. Ma l'Umana accelera: De Nicolao, poi la schiacciata di Polonara, quindi Bramos dall'arco. Ed è +8. Smith accorcia con una tripla da distanza irreale, poi però Sassari concede troppo spazio ai padroni di casa e Haynes si porta già in doppia cifra. Pozzecco chiama il time-out, che sembra fruttare: Sassari torna sul -3, ma poi Cooley spreca due tiri liberi e Bramos va a segno prima che Daye indovini un gioco da tre punti. Poi Stone infila una tripla sulla sirena dei 24 secondi e Watt trova una spettacolare schiacciata per il 39-30: tutto dice Venezia, che con questo vantaggio va all'intervallo lungo con mezzo scudetto cucito sulle maglie.

E nel terzo periodo la Reyer domina in lungo e in largo, con Bramos in particolare che prende in mano la squadra e la trascina verso un titolo ormai sempre più certo. Proprio lui firma il +12 con una tripla a inizio parziale, poi si ripete da due e da tre punti. Pozzecco chiama il time-out ma stavolta nulla cambia: Bramos trova un'altra tripla e qualcosa come 11 punti di fila. McGee e Smith provano a risvegliare la Dinamo, ma è un fuoco di paglia: Haynes infila un'altra tripla per il 53-36, poi Watt va a segno due volte per il +20 Umana (57-37). La partita è praticamente chiusa, ma quando Thomas va a segno De Raffaele chiama un time-out: segnale di quanto perfezionista sia il coach dello scudetto. Altre triple per Bramos e Spissu, poi Bramos chiude un altro gioco da tre per il 69-47 che chiude il terzo quarto.

L'ultimo periodo dell'anno è solo accademia, eppure Venezia lo gioca ugualmente al massimo delle proprie forze e non amministra un vantaggio già evidente: Spissu e McGee provano a riscuotere i sardi, ma rispondono Daye e Haynes che riportano la Reyer a +21, che diventano 24 dopo una nuova tripla di Haynes. Il PalaTaliercio già è in festa e accompagna ogni ulteriore canestro con un boato di gioia. Pozzecco si gioca un time-out quasi pleonastico a quattro minuti dalla fine, ma la partita di fatto è già chiusa. De Raffaele concede la passerella finale a Bramos e Daye, Cerella mette la sua firma sul match scudetto con gli ultimi due punti della partita dei neo-campioni. Poi suona la sirena: è 87-61. E Venezia può davvero iniziare la grande festa.

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