NBA

Nba: stop alle vittorie consecutive di Phoenix, ai Clippers il derby di LA

Golden State fermano i Suns a quota 18 e ora sono primi a Est. Ad Atlanta non bastano i 18 punti di Gallinari

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Si fermano a 18 le vittorie consecutive di Phoenix: Golden State interrompe la striscia dei Suns e si riprende il primo posto a Est. Nonostante i 50 punti della coppia James-Davis, i Lakers perdono in volata il derby contro i Clippers. Brooklyn piega Minnesota con il canestro decisivo di Durant (30 punti). Gallinari segna 18 punti, ma Atlanta cade contro Philadelphia; Utah batte Boston nonostante i 37 punti di Tatum. Miami passa a Indianapolis.

GOLDEN STATE WARRIORS-PHOENIX SUNS 118-96
Golden State si sbarazza di Phoenix: allo stesso interrompe la striscia da record di 18 vittorie consecutive di Phoenix e si riprende il primo posto a Ovest. Un successo arrivato soprattutto grazie alla difesa, oltre che ai 23 punti di Steph Curry con 6/11 dall’arco e ai 19 punti a testa realizzati da Andrew Wiggins e Gary Payton II. Sono invece 17 i punti realizzati da Juan Toscano-Anderson, che firma la giocata simbolo del match con una super schiacciata sulla testa di McGee. I Suns, invece, non vanno oltre i 23 punti di Deandre Ayton (con 7/16 al tiro) e i 12 con 8 assist di un opaco Chris Paul, che è arrivato anche un po’ stanco all’ennesima partita di un primo mese e mezzo al limite della perfezione per i Suns.
 
LOS ANGELES LAKERS-LOS ANGELES CLIPPERS 115-119
A decidere il derby di Los Angeles, in un finale tirato, sono gli errori dei Lakers e soprattutto la precisione di Luke Kennard, autore di due triple decisive negli ultimi 72 secondi di partita, a cui fa seguito quella di Marcus Morris a 7.6 secondi dalla fine per chiudere definitivamente i conti. Sono proprio Kennard (17 dei suoi 19 punti nel solo secondo tempo) e Morris (21 con 6/9 da tre) i due miglior realizzatori dei Clippers, insieme ai 19 con 8 rimbalzi e 9 assist di Paul George e i 16 con 8 assist di Reggie Jackson. Sesto posto solitario a Ovest per i Clippers e interrotta la striscia di tre sconfitte consecutive. Niente da fare per i Lakers, a cui non servono i 27 punti con 10 rimbalzi di Anthony Davis, i 23+11 di LeBron James alla prima gara dopo la falsa positività al Covid-19.
 
BROOKLYN NETS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 110-105
Brooklyn si conferma la migliore squadra della Eastern Conference dopo avere battuto Minnesota grazie al jumper mandato a segno a 11 secondi dalla sirena da Kevin Durant, letale anche dalla lunetta (12/13 a cronometro fermo): 30 punti, 10 rimbalzi e 6 assist per il “giocatore del mese”, a cui si aggiungono i 23 realizzati da Patty Mills (4/9 dall’arco). James Harden gioca una partita da simil-tripla doppia, tirando meno del solito (4/11 alla sirena finale, senza bersagli dal perimetro) e raccogliendo 20 punti, 9 assist e 7 rimbalzi con ben 15 viaggi in lunetta. Sesta vittoria nelle ultime sette partite per i Nets. Ai Timberwolves non bastano i 21 punti e 11 assist di D’Angelo Russell e i 19 a testa realizzati da Reid e Edwards.
 
ATLANTA HAWKS-PHILADELPHIA 76ERS 96-98
Joel Embiid segna il jumper decisivo a 42 secondi dalla fine e regala a Philadelphia il primo e decisivo vantaggio della ripresa nel match che consente ai Sixers di beffare Atlanta, che crolla negli ultimi 9 minuti. Ospiti aggrappati ai 28 punti e 12 rimbalzi di Embiid, che guida un quintetto tutto in doppia cifra (18 punti Seth Curry, 13 Georges Niang). Per gli Hawks, Trae Young interrompe la propria striscia di cinque partite da 30 punti e 10 assist, segnando “solo” 25 con un modesto 8/22 dal campo. Al contrario, Danilo Gallinari è autore della sua migliore prestazione a livello realizzativo in stagione: 18 punti in 28 minuti in uscita dalla panchina con 5/12 dal campo, un paio di triple a bersaglio, 8 rimbalzi e 3 assist. Con lui sul parquet, +11 di plus/minus. Nel finale sbaglia il potenziale canestro della vittoria dall’arco.
 
UTAH JAZZ-BOSTON CELTICS 137-130
Utah si aggrappa ai tre canestri consecutivi di Donovan Mitchell per mettere definitivamente la testa avanti nel finale di gara contro Boston. Il leader dei Jazz chiude con 34 punti e 6 assist, firmando le giocate decisive della gara per salire a +7 a meno di due minuti dalla fine. Insieme a lui ci sono i 29 punti con 7 assist di Mike Conley e i 18+12 di Rudy Gobert. Ai Celtics non bastano i 37 punti di un eccellente Jayson Tatum (anche 6 rimbalzi e 5 assist, pur tirando 2/11 da tre), i 26 di Dennis Schröder e i 21 con 6 rimbalzi e 9 assist di Al Horford, a cui si aggiungono i 15 di Marcus Smart. I biancoverdi pagano a caro prezzo la grande serata al tiro degli avversari, capaci di realizzare il loro massimo stagionale sia nel primo quarto (38 punti) che nel terzo (41).
 
INDIANA PACERS-MIAMI HEAT 104-113
Miami interrompe la propria striscia negativa: vince ad Indianapolis e offre risposte importanti, sia dal punto di vista dei singoli che del collettivo. Reduci da due sconfitte e senza quattro giocatori fondamentali (tra cui Butler e Adebayo), gli Heat si affidano a Kyle Lowry e soprattutto al tiro da tre punti (16/34 di squadra dall’arco) per battere i Pacers e riprendere al meglio il cammino playoff, in un finale in cui Miami tocca anche le 20 lunghezze di margine. Alla sirena finale sono 26 punti per l’ex Raptors e 24 quelli realizzati da Tyler Herro; ai Pacers invece non bastano i 27 di un ispirato Caris LeVert. Indiana è così costretta a subire la quarta sconfitta consecutiva.
 
WASHINGTON WIZARDS-CLEVELAND CAVALIERS 101-116
Cleveland ottiene il quarto successo consecutivo: Evan Mobley è il vero ago della bilancia e fattore determinante per la franchigia dell’Ohio (anche quando segna soltanto 6 punti con 3/12 al tiro). Il protagonista dei Cavaliers è Darius Garland, autore di 32 punti con 11/17 al tiro, 5/6 dall’arco, 8 rimbalzi e 10 assist. Determinante anche il contributo di Jarrett Allen, come sempre efficace con il suo 13/17 al tiro per 28 punti e 13 rimbalzi, mentre sono 15 quelli realizzati da Lauri Markkanen che aggiunge anche quattro canestri pesanti della lunga distanza. Washington non va oltre i 14 punti di Bradley Beal e i 12 di Kyle Kuzma.

HOUSTON ROCKETS-ORLANDO MAGIC 118-116
Eric Gordon (24 punti) firma il canestro decisivo a 1.6 secondi dalla sirena e regala così a Houston la quinta vittoria consecutiva, utile per lasciarsi definitivamente alle spalle i 15 ko di fila. Per i Rockets ci sono anche 20 punti e 14 rimbalzi di Christian Wood, 16 di Garrison Mathews e 15 con 7 rimbalzi di Jae’Sean Tate. A Orlando invece non basta mandare tutto il quintetto in doppia cifra, guidato dai 26 punti e 7 assist di Cole Anthony e i 18 in uscita dalla panchina di Terrence Ross.
 
DALLAS MAVERICKS-NEW ORLEANS PELICANS 91-107
Brandon Ingram guida New Orleans nella vittoria del riscatto, 48 ore dopo la sconfitta da 32 punti incassata proprio contro Dallas; mette a segno 24 punti e ritocca a rialzo il suo massimo in carriera per assist (12). Troppo brutti per essere veri i Mavericks visti nel secondo tempo, che concedono 63 punti agli avversari e non vanno oltre i 21 realizzati da Luka Doncic, che aggiunge 10 rimbalzi, ma tira 7/20 e perde 7 pesanti palloni, che alimentano il decisivo parziale Pelicans nella ripresa.
 

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