Logo SportMediaset

Seguici anche su

BASKET

Nba: Phoenix torna alla vittoria, sorridono Philadelphia e Milwaukee

I Suns stendono Portland, mentre i 76ers battono i Knicks. I campioni in carica rimontano nel finale Miami, Cleveland ancora ko

03 Mar 2022 - 08:58

Nella notte Nba, torna alla vittoria Phoenix: i Suns travolgono 120-90 Portland e consolidano la vetta ad Ovest. Crolla, invece, la prima in classifica ad Est: Miami perde 120-119 in casa dei campioni in carica di Milwaukee, che vincono grazie al canestro nel finale di Holiday. Philadelphia sorride con il 123-108 ai Knicks e con i 53 punti complessivi di Embiid e Harden, Cleveland ancora ko: Charlotte si impone 119-98.

PHOENIX SUNS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 120-90
Phoenix dimostra che i due ko con i Pelicans e con Utah sono soltanto un trascurabile incidente di percorso e torna alla vittoria travolgendo 120-90 Portland. La prima in classifica ad Ovest, pur senza Booker entrato nel protocollo Covid e con Paul già fuori da prima dell'All Star Game, domina dopo un avvio equilibrato e all'intervallo è già sul +15, distacco che si raddoppia nel corso della ripresa. I primi quattro per punti segnati sono tutti dei vicecampioni in carica: Johnson ne realizza 20 con 4 rimbalzi e 4 assist, ma soprattutto con 4/5 dall'arco, mentre Ayton si ferma a 18 e Bridges e Crowder a 15. Il migliore dei Blazers è Williams a 14: troppo poco per evitare il terzo ko di fila, che vuol dire undicesimo posto vista la vittoria dei Pelicans con Sacramento. A 20 gare dalla fine, sono 7 invece le partite di distanza tra Phoenix e Golden State: i Suns, primi ad arrivare a quota 50 successi in Regular Season, sono vicinissimi ad ipotecare il primo posto nella Western Conference.

MILWAUKEE BUCKS-MIAMI HEAT 120-119
Dopo quattro vittorie di fila, invece, perde la capolista ad Est: Miami, infatti, crolla nel finale cedendo 120-119 al Fiserv Forum contro Milwaukee, che centra il secondo successo consecutivo e si avvicina alla vetta. I detentori del titolo trovano una super rimonta, visto che gli Heat arrivano anche al +14 prima di cedere all'ultimo tiro di Jrue Holiday, che realizza 25 punti e 11 assist. Chiude naturalmente in doppia doppia anche Giannis Antetokounmpo, che ne realizza 28 con ben 17 rimbalzi, mentre sono 26 per Middleton. Numeri che vanificano i 30 con 11/21 al tiro (e 6/10 dall'arco) per Herro, mentre Vincent si ferma a 21 e Adebayo ne mette a referto 18 con 12 rimbalzi. Con questo ko, Miami resta comunque prima a 41-22 di record contro il 39-23 di Chicago, mentre è 38-25 per Milwaukee in una Eastern Conference ancora tutta da scrivere.

PHILADELPHIA 76ERS-NEW YORK KNICKS 123-108
Con un secondo tempo da urlo, Philadelphia batte 123-108 Milwaukee e continua la scalata verso la vetta ad Est. Nel primo match casalingo per la coppia Harden-Embiid, l'ex Brooklyn e il camerunense mettono a referto 53 punti in coppia: 26 con 9 rimbalzi e 9 assist per il Barba, che sbaglia solo una conclusione in area (6/7), mentre il trascinatore dei 76ers ne realizza 27 con 12 rimbalzi. Due giocatori già con una travolgente intesa che aiutano i padroni di casa a trovare, dopo il -7 (62-55) di fine primo tempo, un poderoso 68-46 che regala il quarto successo di fila a Philadelphia, ora a 38-23 di record e potenzialmente seconda insieme a Chicago. Sempre più in caduta libera, invece, i Knicks, che nonostante i 30 punti di Barrett incassano il sesto ko di fila e il decimo nelle ultime undici sfide: fa eccezione il 116-114 in casa di Golden State.

CLEVELAND CAVALIERS-CHARLOTTE HORNETS 98-119
Continua il periodo non esaltante di Cleveland, al quinto ko nelle ultime sei partite dopo il pesante 98-119 in casa contro Charlotte. Il copione della sfida è già chiaro all'intervallo lungo: +15 (64-49) per gli Hornets, che si aggiudicano tutti i parziali e alla fine chiudono con un pesante +21 nei confronti dei Cavs, che pure vedono Darius Garland mettere a referto 33 punti con 5 triple e 13/22 al tiro. Dall'altra parte, però, Charlotte può godersi i 29 punti di Rozier, che come Garland realizza 5 conclusioni dall'arco, i 19 di Oubre e i 15 di Bridges: sono sei i giocatori in doppia cifra per gli Hornets, anche se tra questi non c'è LaMelo Ball fuori quasi tutta la partita per problemi di falli e con soli 2 liberi realizzati in tutta la serata. Con questo ko, Cleveland è ora a 36-26 di record, il quinto della Eastern Conference, ma Boston e Toronto si avvicinano. Charlotte, invece, è nona ma potenzialmente dietro Atlanta e al pari con Washington.

DENVER NUGGETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 107-119
Si ferma a sei la striscia di vittorie consecutive di Denver, che perde 119-107 in casa contro Okc. Sono i 64 punti del secondo tempo dei Thunder ad indirizzare definitivamente la sfida dopo il +2 (55-53) all'intervallo lungo dei Nuggets, che come sempre si aggrappano a Nikola Jokic: il serbo realizza 22 punti e 16 rimbalzi, ma non bastano di fronte ai 55 combinati di Gilgeous-Alexander (29) e Roby (26), visto che a parte il serbo solo Hyland (19) e Forbes (18) chiudono in doppia cifra per i padroni di casa. Con questo ko, Denver scivola al sesto posto ad Ovest, superata da Dallas, ma i Nuggets sono ancora in zona playoff, pur essendo ora più vicini a Minnesota che è settima. Vittoria prestigiosa, invece, per Okc, che resta però penultima con 20-42 di record.

HOUSTON ROCKETS-UTAH JAZZ 127-132
Serve l'overtime per decretare il vincitore della sfida tra Utah e Houston. Alla fine, sorridono i Jazz, che si impongono 132-127 dopo il 117-117 dei primi 48 minuti. Un match dai due volti, con gli ospiti avanti 66-53 a fine primo tempo e i Rockets che, invece, recuperano con il 64-51 della ripresa. Alla fine, è decisivo il 15-10 dell'overtime, con Utah che si impone grazie ai 37 punti con 10 assist di Donovan Mitchell e i 27 con 17 rimbalzi di Gobert: due doppie doppie decisive per stendere i Rockets che, invece, rispondono con i sei giocatori in doppia cifra, di cui tre oltre quota 20. Il migliore è Green a quota 27, mentre Wood va in doppia doppia con 24 e 10 rimbalzi. Terza vittoria di fila per Utah, che resta quarta ad Ovest, mentre per Houston è l'undicesimo ko consecutivo. Un periodo, l'ennesimo, nero per i Rockets, ultimi nella Western Conference con appena 15-47 di record.

NEW ORLEANS PELICANS-SACRAMENTO KINGS 125-95
Non c'è storia a New Orleans: i Pelicans vincono 125-95 travolgendo nettamente Sacramento, al quinto ko nelle ultime sei partite. Un successo fondamentale, il terzo consecutivo, che consente a Ingram (33 punti con 15/19 al tiro) e compagni di prendersi l'ultimo posto ad Est che concede la post season: il decimo che vale il play-in. Se il primo tempo regala un po' di equlibrio (65-61 a metà gara), nel secondo i Pelicans trovano un 60-34 che non lascia scampo ai Kings, che in tutta la ripresa realizzano appena un punto in più di quelli realizzati nel solo quarto d'apertura. Oltre ad Ingram, i Pelicans possono contare sul trio a quota 17: Marshall, McCollum e Valanciunas, con Jones a 14 e Hayes a 13. Sacramento, invece, non va oltre i 25 di Fox, i 19 di Barnes e i 15 con 14 rimbalzi di Sabonis. New Orleans supera Portland e sogna il play-in, Sacramento terzultima a 23-41 di record.

ORLANDO MAGIC-INDIANA PACERS 114-122
L'altra sfida della notte Nba che si decide all'overtime è la sfida tra Orlando e Indiana: un match di bassa quota ad Est che regala però emozioni. A sorridere sono i Pacers, che si impongono 122-114 dopo il 110-110 dei tempi regolamentari. Un successo che vale doppio per gli ospiti, visto che a 12 minuti dalla sirena i Magic sono avanti di 15 punti (91-76), trascinati dai 28 con 10/18 al tiro di Wagner. Indiana, però, trova la rimonta e sorride all'overtime realizzando un parziale di 46-23 considerando ultimo quarto e supplementare, in una serata in cui a prendersi la scena è Brogdon: 31 punti con 11 rimbalzi e 8 assist per lui, ma anche l'ex Sacramento Haliburton si mette in mostra con 21 punti e 7/16 al tiro. Un successo che non cambia nulla a livello di classifica nella Eastern Conference: Indiana resta terzultima con 22-42 di record, Orlando si conferma fanalino di coda con un pesantissimo 15-48, il peggior rendimento di tutta l'Nba.