Nba: Warriors, è il solito Curry

Golden State infila il 35esimo successo stagionale con 38 punti del suo leader, 13 per l'azzurro di Sacramento. Bene Atlanta e Toronto

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Il 35esimo successo stagionale degli Warriors porta la firma del solito Steve Curry che a Sacramento guida Golden State al 128-116 sui Kings mettendo a segno 38 punti contro i 13 di un buon Belinelli e i 27 di Cousins. Pochissimo Bargnani (2 punti), invece, nella sconfitta Nets a Detroit, mentre Chicago interrompe la striscia di sei vittorie di fila cadendo ad Atlanta (120-105 il finale). Bene Raptors, Clippers e Grizzlies.

Fermare la corsa dei campioni in carica, decisi a cancellare anche il primato dei Bulls di Jordan (72-10 il record nella stagione 95-96), è impresa da titani. Non lo sono i Kings di Belinelli, anche se alla Sleep Train Arena c'è più partita di quanto dica il 128-116 finale per gli Warriors: Golden State fatica a tenere a bada Sacramento, all'intervallo lungo è avanti di appena due punti, ma con un terzo quarto da urlo e un 51% finale al tiro dalla lunga piega la resistenza di Cousins e soci. Curry ne fa 38, Green è una macchina da 25 punti (5/6 da 3) e 9 rimbalzi e tanto può bastare anche con un Thompson in giornata no: dall'altra parte buona prova dell'azzurro che parte dalla panchina ma si guadagna 32 minuti in cui realizza 13 punti con 3/7 dall'arco.

Poca gloria per Bargnani che non trova sufficiente spazio nelle rotazioni di coach Hollins: il Mago gioca appena 6 minuti, realizza due punti, ma alla fine non può dire molto più nella sconfitta dei suoi Nets a Detroit, dove Drummond mette a referto 22 punti e 11 rimbalzi nel 103-98 finale. Si ferma ad Atlanta la strisca di sei vittorie consecutive dei Bulls: Chicago paga una partenza super degli Hawks, recupera nel terzo quarto con Butler che mette a segno 14 dei suoi 27 punti in un solo tempino, poi crolla nonostante un Mirotic da 24 punti e 10 rimbalzi perché tra le aquile di Atlanta ci sono un Horford da season-high (33 punti e 10 rimbalzi) e un Millsap che lo supporta a meraviglia.

Lowry e DeRozan sono le anime di Toronto anche a Philadelphia, dove per battere 108-95 i Sixers non serve neppure spingere troppo sull'accelertatore, mentre ai Clippers serve un Paul da 25 punti e 7 rimbalzi per avere la meglio su Charlotte che resta in piedi fino all'ultimo quarto grazie ai 26 punti di Jeremy Lin. Miami torna a casa da Salt Lake City con le ossa rotte, nonostante un Bosh da 25 punti: tra i Jazz, però, Hayward ne fa 34 e guida Utah al 98-83 finale. Chiude il programma Orlando-Washington, con la vittoria a sorpresa dei Grizzlies che espugnano il campo dei Magic per 105-99.

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