Doping: Froome positivo

L'inglese trovato positivo al Salbutamolo: inchiesta dell'Uci

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Il mondo del ciclismo si è svegliato con una notizia shock: Chris Froome positivo all'antidoping. Il quattro volte vincitore del Tour de France è stato trovato positivo al Salbutamolo, un broncodilatatore, durante la Vuelta vinta dello scorso anno. L'Uci ha confermato aggiungendo che le contronalisi sono già state effettuate. La Federazione non ha ancora sospeso il corridore del Team Sky.

Una mazzata per tutto il ciclismo e per il Giro d'Italia che, a questo punto, rischia di perdere il protagonista più atteso della prossima edizione. Il britannico, infatti, pochi giorni fa durante la presentazione aveva annunciato la sua prima partecipazione alla corsa rosa.

La sua presenza, però, ora è difficilissima perché durante un controllo durante l'ultima Vuelta è stato trovato positivo al salbutamolo. Il britannico ha l'autorizzazione (TUE, esenzione per uso terapeutico) per assumere un farmaco antiasmatico che contiene la sostanza incriminata, ma la concentrazione nelle urine ha superato la soglia massima consentita di 1000 nanogrammi/millilitro. Durante il controllo del 7 settembre, era superiore al consentito: 2000 ng/ml, il doppio esatto della soglia massima permessa. Controllo effettuato dopo la 18.esima tappa che vide Froome guadagnare 20" a Nibali nel finale. Proprio lo squalo di Messina, secondo in classifica generale a Madrid, potrebbe prendersi la vittoria della Vuelta in caso di squalifica del britannico. Ora tocca all'Uci fare chiarezza e ascoltare Froome, uno dei più forti ciclisti della storia.

I precedenti, però, non sono incoraggianti. Alessandro Petacchi, per un caso molto simile, fu squalificato un anno, mentre Ulissi per nove mesi.

Sky ha commentato: "Chris soffre d'asma sin dall'infanzia e usa un farmaco molto comune, il salbutamolo, per prevenire e curare i sintomi dell'asma da sforzo. Si tratta di un farmaco permesso dalle regole della Wada, per il quale non è necessario nemmeno il TUE (esenzione per uso terapeutico, ndr) a patto che non si inalino più di 1600 microgrammi ogni 24 ore e più di 800 ogni 12".

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