Venti anni fa circa il derby di Milano dell'hockey su ghiaccio richiamava 20mila spettatori. Oggi la situazione dello sport in Italia è profondamente cambiata e la stessa squadra di Milano, presentata mercoledì, è relegata in serie B. Ma da quest'anno la Federghiaccio ha avviato una vera e propria rivoluzione, decidendo di abolire il massimo campionato italiano, che verrà sostituito dalla Alps hockey league (AHL). Si tratta di un torneo transnazionale, composto da 8 squadre italiane, una slovena e 7 austriache che, di fatto, sarà la nuova Serie B del campionato austriaco di hockey. Tuttavia, lo scudetto italiano verrà comunque assegnato: se lo giocheranno le prime 4 squadre italiane classificate nella AHL, una formula che consentirebbe, in linea teorica, a una squadra italiana di vincere contemporaneamente la B austriaca e il titolo tricolore. Rimarranno invece completamente italiane la Serie B, dove giocano Milano e Torino, e la Serie C.
Dopo la 'fuga' di Bolzano, che dal 2013 gioca nella massima serie austriaca, la Federazione italiana si affida a un progetto - la AHL - che ricorda molto la Celtic league di rugby. Un torneo, quest'ultimo, che comprende squadre gallesi, irlandesi, scozzesi e italiane che non ha però conquistato i favori degli esperti e del pubblico. “È un precedente che abbiamo studiato con attenzione - ha detto Tommaso Teofoli, responsabile del settore hockey per la Federghiaccio - Lì c'è una nazionale fortissima mediaticamente, che riempie stadi di calcio quando gioca, anche se poi in campo prende sberle quasi sempre. E poi ci sono squadre che invece sono seguite da pochi appassionai. Da noi invece la situazione è quasi l'opposto: i nostri team sono seguiti da un buon pubblico, ma dobbiamo lavorare molto sui mass media, la Ahl serve anche a queste, oltre che a far crescere i giovani”. L'hockey italiano, già escluso dalle prossime Olimpiadi, cerca di uscire da una crisi che sembra appesantirsi sempre di più.
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