Al neozelandese Joseph Parker è riuscita solo metà impresa: non è andato al tappeto, ma si è dovuto arrendere alla superiorità del più forte pugile del mondo Anthony Joshua, per la prima volta, dopo 20 vittorie su altrettanti incontri, costretto ad aspettare il verdetto dei giudici (netto: due 118-110, il terzo 119-109) per poter festeggiare la riunificazione dei titoli Wba, Ibf e Wbo dei pesi massimi. A Cardiff, davanti a 78mila spettatori, match deludente con il britannico comunque sempre in controllo e apparso quasi inscalfibile.
In un incontro molto distante dal punto di vista spettacolare rispetto a quello che consacrò Joshua al mondo contro Wladimir Klitschko, si è comunque evidenziata la solidità dell'inglese, che avanti nel punteggio non ha mai messo a rischio la vittoria ai punti. "Non ho fatto una grandissima prestazione, ma ho lavorato molto bene con il jab sinistro e questo ha pagato - ha riconosciuto Joshua-. Lui è un pugile pericoloso ed ho preferito tenerlo alla larga. La mia prima volta ai punti? E' la boxe, può succedere di fare 12 round, e non va dimenticato che Parker è un ottimo pugile. Il futuro? Ho tre cinture, manca solo la Wbc...". All'orizzonte c'è la supersfida con Deontay Wilder.
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