Roland Garros: trionfa la Halep

Primo titolo Slam per la rumena, che rimonta un set e rafforza la leadership mondiale

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Il Roland Garros è di Simona Halep, che in finale supera in rimonta la statunitense Sloane Stephens con il punteggio di 3-6, 6-4, 6-1. La numero uno del mondo, che si è trovata sotto di un set e un break, conquista così il suo primo titolo Slam dopo tre finali perse e riporta in Romania il titolo di Parigi 40 esatti dopo il trionfo di Virginia Ruzici nel 1978. La Stephens, nonostante la sconfitta, da lunedì sarà numero 4 Wta.

Il pronostico è tutto dalla parte della Halep, ma sin dai primi punti si intuisce che la Stephens è entrata in campo più che centrata. La statunitense tiene con disinvoltura i suoi primi due turni di servizio, mentre in risposta, dopo aver costretto ai vantaggi la numero uno del mondo già nel secondo game, trova il break nel quarto, allungando poi sul 4-1 grazie al game successivo. La rumena però non molla e quando la Stephens va a servire per chiudere il primo set, sul 5-3, riesce anche a procurarsi l'unica palla break del primo parziale. Non basta, però, perché la campionessa degli Us Open non trema e con tre punti di fila chiude sul 6-3 in 42 minuti.

In apertura di secondo set la situazione si complica notevolmente per quella che era la favorita della vigilia: sulla scia del bel set vinto, infatti, la Stephens vola subito sul 15-40 nel game di apertura e, sebbene raggiunta sul 40-40, alla quarta palla break strappa per la seconda volta il servizio alla Halep. E nel game successivo rimonta da 0-30 infilando quattro punti consecutivi e portandosi sul 2-0. Qui però qualcosa cambia: la rumena prima accorcia sul 2-1, poi strappa per la prima volta il servizio (addirittura a zero) alla Stephens e sempre a zero chiude il game del sorpasso (3-2 Halep). Non solo, perché di break ne arriva immediatamente un altro (stavolta a 30) e la Halep sembra per la prima volta poter prendere il sopravvento. Ma è il momento dei colpi di scena: stavolta è la Stephens a restituire il break (a zero), per poi trovare il nuovo aggancio sul 4-4. L'ultimo strappo però è della Halep, che stringe i denti, vince gli ultimi due game del set e s'impone 6-4, portando il match al terzo.

Il terzo set, con la Halep al servizio, si apre con due errori di fila della rumena, che però reagisce e con quattro punti consecutivi si porta sulla'1-0, per poi allungare sul 2-0 alla prima palla break. La Stephens ora è meno incisiva e inizia a fare sempre più fatica, così la Halep ne approfitta e allunga ancora, tenendo il servizio per il 3-0 e poi strappando ai vantaggi anche il game del 4-0. Ormai non c'è più storia e la Stephens riesce solo a evitare l'umiliazione del 6-0, poi la Halep chiude in trionfo sul 6-1. E' il suo primo “Major”, dopo aver perso le prime tre finali Slam da lei disputate (come successe in passato solo a Chris Evert e Jana Novotna). Grazie alla Halep la Romania torna a vincere il Roland Garros femminile 40 anni esatti dopo il trionfo di Virginia Ruzici nel 1978. La Stephens, invece, “sporca” la sua straordinaria striscia di sei finali tutte vinte, non riuscendo a bissare il titolo vinto agli Us Open nel settembre scorso. La giovane americana può però consolarsi con la classifica Wta, che da lunedì la vedrà numero 4.

Nella conferenza stampa post trionfo al Roland Garros, Simona Halep è ovviamente al settimo cielo. È un momento incredibile. L'ho sognato da quando ho iniziato a giocare a tennis. Da allora,non faccio che sognarlo. Avevo già vinto il Roland-Garros a livello junior, e mi ero sempre ripromessa di vincerlo di nuovo tra i professionisti. Questo è il mio torneo Slam preferito: se dovessi sceglierne uno, prenderei questo. E' irreale. Penso a tutti gli allenatori, a tutti quelli con cui ho lavorato per vent'anni, alla mia famiglia, ai miei amici. Senza di loro non sarei potuta tornare dopo aver perso tre finali. Ora, voglio dimenticare tutto questo e godermi il momento".

Sui momenti di difficoltà del match, cominciato con il piede sbagliato. "Ho commesso troppi errori gratuiti all'inizio della partita. Non riuscivo mai ad aprire il campo, ma sono stata in grado rimanere paziente a differenza dell'anno scorso. Quando ho gestito quel punto a rete nel terzo set, probabilmente il più importante del parziale, ho capito che era il mio turno. Nell'ultimo frangente, ammetto di aver avuto problemi a respirare".

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