Tennis: match truccati a Wimbledon?

Bbc e Buzzfeed News lanciano l'allarme: 16 giocatori sospettati di aver 'aggiustato' gare in tornei del Grande Slam

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Non c'è pace per lo sport e dopo le cicliche bufere su calcio, ciclismo e atletica ora i venti di tempesta si abbattono anche sul tennis. Dal 2003, sedici giocatori piazzatisi nelle prime cinquanta posizioni del ranking Atp sono sospettati di aver truccato match in tornei del Grande Slam, Wimbledon e Roland Garros su tutti. L'indiscrezione è stata resa pubblica dalla Bbc e da Buzzfeed News, media entrati in possesso di documenti 'segreti'.

L'indagine della Atp (Association of Tennis Professional) ha preso il via dalla partita fra Nikolay Davydenko e Martin Vassallo Arguello, datata 2007: i due tennisti in questione sono stati assolti dall'accusa di combine ma il filone investigativo è proseguito, andando a caccia di collegamenti tra giocatori e organizzazioni di scommesse clandestine online. Quest'ultime avrebbero base in Russia, nel nord Italia e in Sicilia. Otto dei tennisti segnalati sarebbero attualmente impegnati agli Australian Open. La palla ora è passata alla Tennis Integrity Unit, ente fondato nel 2008 proprio per chiarire questioni su scommesse e gare truccate.

L'inchiesta è stata condotta da Heidi Blake e John Templon di Buzzfeed e Simon Cox per la Bbc. La Blake è una delle giornaliste autrici dell'inchiesta "Fifa files", il gigantesco servizio giornalistico del Sunday Times con il quale furono svelate le tangenti pagate per l'assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar.

"Tutti noi nel tennis siamo impegnati a stroncare ogni forma di condotta corrotta o sleale. Siamo molto vigili e la tollerenza è zero". Questa la replica del presidente dell'Atp Chris Kermode. "Tutti i giocatori professionisti e il personale di supporto sono soggetti al programma anticorruzione - ha proseguito Kermode - Le indagini della Tennis Integrity Unit hanno portato sinora a 18 condanne, di cui 6 con divieto a vita di tornare in campo". Sul caso è intervenuto anche Craig Tiley, direttore degli Australian Open. "Abbiamo costruito una reputazione internazionale per l'integrità del torneo e dei sistemi anticorruzione che utilizziamo - si legge in un comunicato - In collaborazione con gli organismi del tennis mondiale abbiamo sviluppato politiche di spicco nell'antidoping, nell'anticorruzione e nella sicurezza. Gli Australian Open non tollereranno eventuali deviazioni dai nostri valori e regole a tutti i livelli". Poi ha aggiunto. "Certo la tempistica utilizzata dagli organi di informazione per questa storia è tutt'altro che ideale per il nostro evento - ha ammesso a proposito dello Slam di Melbourne iniziato proprio oggi - Ma l'importante è che noi siamo vigili nello stroncare ogni forma di corruzione nel tennis. E' per questo che, molti anni fa, Tennis Australia, ha spinto molto per avere una risposta da tutto lo sport rispetto a questo problema. La lotta a ogni forma di corruzione richiede una continua attenzione e prevenzione".

È proprio il numero 1 del mondo Novak Djokovic a svelare un retroscena legato ad un tentativo di corruzione prima di un torneo a San Pietroburgo. Era il 2007: "Non parlarono direttamente con me, ma un ragazzo ha provato a contattare il mio entourage. Ovviamente è stato ignorato, e negli ultimi 6-7 anni non ho più sentito niente". La proposta si aggirava attorno ai 200mila dollari per sistemare un match. "È un crimine. Ma non so null'altro sull'argomento".