Miami, Fognini vola in semifinale

L'azzurro supera il giapponese in due set 6-4, 6-2 e conquista uno storico traguardo sul cemento in un Masters 1000: ora Nadal

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Un maestoso Fabio Fognini travolge Kei Nishikori, numero 4 del mondo e 2 del seeding, e conquista la semifinale al "Miami Open", la prima per lui sul cemento in un Masters 1000, la seconda in assoluto. Sui campi di Crandon Park, con anche Christian Vieri a fare il tifo, il ligure si impone in due set 6-4, 6-2 in poco più di un'ora. Fognini se la vedrà ora Rafa Nadal, che si è sbrazzato di Jack Sock per 6-2, 6-3.

Come a Montecarlo nel 2013, Fabio Fognini centra la semifinale in un Masters 1000: allora fu sulla terra battuta, stavolta è sul cemento di Crandon Park, sede del "Miami Open" (mai nessun italiano così avanti sul veloce). La vittima del 29enne di Arma di Taggia è niente meno che Kei Nishikori, numero 2 del seeding e numero 4 nel ranking Atp mondiale, superato fin troppo agevolmente in due set 6-4, 6-2 in appena un'ora e 8 minuti, con anche Christian Vieri, di casa nel sud della Florida, a fare il tifo sugli spalti per l'azzurro.

Fognini, che aveva perso gli unici due confronti col giapponese, sulla terra di Madrid lo scorso anno e sul cemento di Melbourne nel 2011, salva subito una palla break nel primo game, poi strappa il servizio a Nishikori per salire 3-1 e, dopo aver perso la battuta nel momento in cui poteva chiudere permettendo all'avversario di rientrare sul 5-4, replica immediatamente e al secondo set point fa 6-4. Nel secondo parziale non c'è storia, Fabio si porta sul 3-0 e poi sul 5-1: lì non chiude la partita col servizio a favore ma, come nel primo set, rimedia subito e chiude il discorso 6-2 con un break.

In semifinale l'azzurro affronterà Nadal, che ha avuto vita facile contro l'americano Sock: in ogni caso, a prescindere dal risultato, da lunedì Fognini tornerà nelle prime 30 posizioni della classifica Atp.

Subito dopo la vittoria contro Nishikori, Fognini ha poi scherzato con la telecamera, scrivendo un messaggio indirizzato alla moglie Flavia Pennetta: "Nina, non torno più...". Poi uno smile e un cuore. 

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