Schwazer a Rio: "Prove convincenti"

Il marciatore azzurro: "L'ultimo mese e mezzo è stato un inferno, ma se gareggerò farò meglio che a Pechino"

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"Sono fiducioso, motivato, abbiamo delle prove che secondo me sono molto convincenti e mi aspetto che ci diano ragione. Per questo sono qui, con due valigie grandi, in partenza per Rio. Per gareggiare." E' un Alex Schwazer sorridente e decisamente ottimista quello intercettato dall'Ansa a Fiumicino in attesa di partire per il Brasile e di avere l'esito del Tas. "Se gareggerò farò ancora meglio che a Pechino" ha promesso l'azzurro.

Interrogato sulla questione doping che lo coinvolge dopo l'esame positivo nelle urine prelevate all'atleta lo scorso 1 gennaio e dopo che tutti i test successivi sono risultati negativi, il marciatore altoatesino, accompagnato in aeroporto dal suo allenatore Sandro Donati, ha risposto: "Sono innocente, non ho niente da nascondere e non ho mai fatto uso di doping, nè uso di altri metodi proibiti - dice Schwazer mentre imbarca due grossi bagagli e la sua bicicletta - Io ho già detto quello che penso: ora bisogna vedere solo se ci daranno ragione. L'ultimo mese e mezzo per me è stato un inferno, ma non ho mai perso un giorno di allenamento e sono pronto per gareggiare. Altrimenti non andrei a Rio, sarei rimasto a casa, magari aspettando il dibattito a Losanna, dopo le Olimpiadi". "Se il Tas si pronuncerà a mio favore? Allora farò ancora meglio che a Pechino" ha promesso la medaglia d'oro del 2008.

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