Pompiere o Superman? Bosatelli e le 5 Legends: cinque gare-avventure per entrare nella storia

La nuova sfida dell'ultra-runner bergamasco: cinque prove al limite dell'umano tra montagne, deserti e ghiacci

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Oliviero Bosatelli, il Bosa. Pompiere, ultra-runner e... superman. Di corsa verso una nuova meta, verso una nuova grande avventura, al limite (o forse oltre) dell'umano. Con passione e sofferenza (immancabile compagna di un corridore di lunga distanza), per scrivere una pagina importante del trail-running e più in generale dello sport italiano. Gara e avventura, competizione e sfida con se stessi. Montagne, brughiere, deserti, ghiacci. Caldo torrido e gelo polare. Tanti chilometri da percorrere e tanti altri da "scalare".

Un progetto ambizioso per l'atleta bergamasco, già vincitore del Tor des Geants due anni fa e secondo la passata edizione. Cinque prove, le Five Legends appunto, 2600 km nellle condizioni meteorologiche più estreme. Dopo aver già corso, come detto, l'ultra-trail valdostano (il Tor de Geants, lungo 330 km per 24.000 metri di dislivello) e la Spine Race (corsa di 430 chilometri sulla catena montuosa britannica della Pennine Way dall'Inghilterra alla Scozia con 13.135 metri di dislivello) lo attendono ora la Transpyrenea (1-17 agosto 2018, km 866 e dislivello 52.928 metri, sui Pirenei tra Francia e Spagna),  poi la Transomania (25 nov-2 dic 2018, 283 km nel deserto dell'Oman) e infine la tremenda Yukon Artic Ultra (3-16 febbraio 2019, 692 km), la ultra più dura al mondo per le temperature che si raggiungono in Canada in quel periodo.

L'obiettivo non è necessariamente il piazzamento, il podio, il successo. Agonismo ma anche spirito di avventura, infatti. E se c'è qualcuno che può farcela, quello è proprio Oliviero Bosatelli.

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