L'alimentazione dello sportivo: come comportarsi in gara

Meglio correre a stomaco vuoto e ingerire solo zuccheri liquidi

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Come idratarsi e come alimentarsi durante la gara? In periodo di maratone questo è un tema dibattuto e che certo ha per ognuno delle risposte individuali. Mentre si gareggia è comunque opportuno non assumere alcunché di solido. Il perché ce lo spiega la scienza, che mette in evidenza come apparato muscolare e digestivo, per la loro intensa richiesta di sangue, non possano mai funzionare bene contemporaneamente. Se si provano ad assimilare cibi solidi e/o complessi sotto intenso sforzo fisico la digestione si bloccherà e si creerà un conflitto tra organi diversi. Se si tenta di effettuare una fatica intensa mentre la digestione è in corso, l'apporto di sangue ai muscoli risulterà troppo basso per consentire una buona prestazione, a causa del furto perpetrato da stomaco e intestino.

Saggezza scientifica vuole, dunque, che sotto sforzo (e tanto più quanto più tale sforzo è intenso) lo stomaco sia completamente vuoto e non impegnato in processi digestivi. "Il corpo sotto sforzo non è in grado di assimilare nulla che gli sia fornito in forma solida - ci spiega meglio Luca Speciani medico esperto di alimentazione, responsabile nutrizionale della nazionale italiana di ultramaratona - l'unica cosa che accade a uno stomaco che riceve cibo solido sotto sforzo è che tale cibo rimane là fermo, senza scendere né salire, fino a che non vi saranno le condizioni di tranquillità (che noi medici chiamiamo di “dominanza del sistema nervoso autonomo parasimpatico”) che consentiranno la prosecuzione della digestione". "Ma non è tutto: la permanenza di quel cibo nello stomaco per alcune ore sottrae continuamente sangue ai muscoli, che si affaticheranno dunque prematuramente, non potendo ricevere (attraverso il sangue) tutto l'ossigeno necessario a muoversi. il conflitto sarà maggiore quanto più alta sarà la richiesta fisica e ancora maggiore quanto più complesso sarà il processo digestivo". Che durante una maratona non sia opportuno addentare un panino con porchetta e maionese (benché sorprendentemente, in Lombardia, vi sia una gara che la offre ai ristori) o un piatto di lasagne, sembra ovvio a tutti. Ma è ingenuo credere che una barretta energetica (che contiene grassi, proteine e zuccheri) o una fetta di pane e crema spalmabile al cioccolato siano molto più facili da assimilare. "Sotto sforzo si fermeranno tra il cardias e il piloro, al pari di un fritto misto. Una permanenza troppo lunga abbinata a uno sforzo troppo intenso può anche portare al vomito come tentativo estremo di pulizia gastrica". È quanto succede durante i trail ad alcuni atleti, che poi scomodano astruse spiegazioni senza vedere ciò che hanno sotto gli occhi: quelle barrette, quei panini, non andrebbero consumati in gara.

La soluzione unica applicabile, dunque, pare quella di alimentarsi in gara (posto che serva, quindi per prestazioni superiori alle 3 ore circa) solo con sostanze liquide: "le uniche in grado di attraversare rapidamente lo stomaco per la cosiddetta via breve, rendendo disponibile il proprio contenuto al duodeno e al resto dell'intestino, che potrà così assimilarlo".

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