Il recupero dopo la gara: i benefici della corsa rigenerante

Da 45' a un'ora: il modo migliore per smaltire i carichi di lavoro

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Il rischio di ogni runner è di pensare solo all'allenamento dedicandosi senza tregua alla ricerca di ogni novità e di ogni possibile suggerimento con l'obiettivo di lavorare sempre più per migliorare. Se è vero che molta attenzione va posta nella corretta strutturazione di una seduta, è vero però anche che la fase di recupero non andrebbe mai ignorata o sottovalutata, poiché è quell'elemento fondamentale che ci permette di raccogliere i frutti dei nostri allenamenti senza stressare il nostro corpo ma, anzi, permettendogli di rigenerarsi e di “crescere” in vista delle sedute successive.

SI FA PRESTO A DIRE RECUPERO
Il termine recupero è, però, di per sé generico: tra runner lo usiamo per indicare una varietà di situazioni, dal semplice riposo al sonno, al massaggio o anche al ripristino di liquidi e sali tramite l'assunzione di integratori. Insieme a Daniele Vecchioni ideatore del progetto "Correre naturale" a cui hanno aderito migliaia di runner, ci focalizziamo invece su una forma di recupero attivo capace di cambiare i nostri risultati: la corsa rigenerante, uno dei segreti irrinunciabili per migliorare la propria performance. È una tipologia di recupero che va sempre inserita il giorno dopo una gara o un allenamento impegnativo, così come in quelle giornate in cui ci si sente scarichi a causa di stress, lavoro o problemi personali.

"La corsa rigenerante permette al runner di eseguire un allenamento che non sia improntato sui normali parametri di distanza, velocità o ritmo, bensì sulle proprie sensazioni. Si usa quindi questo tipo di corsa per lavorare su se stessi, riequilibrando corpo e mente tramite l'uso di questo gesto ancestrale. Il vantaggio di una seduta di corsa rigenerante è che il corridore, al termine dell'allenamento, è più rilassato di quando è partito, perché ha allontanato stress, dolori e problemi".

CORSA RIGENERANETE, ISTRUZIONI PER L'USO
"Di certo la sua applicazione più immediata è il giorno dopo una seduta particolarmente intensa o una gara. In questo caso la corsa rigenerante ha il vantaggio di costringere i nostri muscoli ad attivarsi con un movimento a basso impatto, che quindi non aggrava i danni fatti dallo sforzo del giorno precedente, ma, al contrario, aiuta l'attivazione della circolazione sanguigna, favorendo il recupero". Questa metodologia è consigliata inoltre in tutte quelle occasioni in cui lo stress, i problemi o semplicemente la vita quotidiana ci rendono troppo stanchi per sopportare un normale allenamento.

COME SI SVOLGE UNA SEDUTA DI CORSA RIGENERANTE
Come eseguire, allora, questa forma di recupero? Il runner deve respirare unicamente con il naso per tutta la durata della corsa, non deve mai trovarsi, quindi, ad avere “fame d'aria”, il fiatone o una sensazione di affanno. "Affidiamoci, quindi, al naso come nostro primo limitatore, non pensiamo all'orologio. In questo allenamento dovremo fare affidamento solo sulle nostre sensazioni. Iniziamo a correre prestando attenzione al nostro respiro, in modo che sia leggero, silenzioso e facile". Man mano che riusciremo a ottimizzare il respiro, presteremo attenzione al resto del corpo, cercheremo di mantenere la forma di corsa corretta, di essere leggeri in appoggio sui piedi e, ancora, di non forzare, piuttosto di rilassare la muscolatura coinvolta. Il suggerimento è di praticarla per un minimo di 45' e non oltre i 60', poiché questo è il tempo ideale per dare modo al nostro corpo di entrare nel processo di recupero, riattivarsi e godere al massimo dei benefici di questa forma di allenamento.

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