Il motociclismo piange Duke 

Si è spento a 92 anni il pilota inglese, sei volte campione del mondo con Gilera e Norton

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Se n'è andato a 92 anni, Geoff Duke. E' stato uno dei pochi della sua generazione a spingersi così in là con l'anagrafe. Si perché negli anni '50 correre in moto significava consegnare la propria esistenza al destino. Duke apparteneva così alla categoria dei sopravvissuti, dopo essersi iscritto attorno ai trent'anni a quella delle leggende. Sei titoli mondiali tra il 1951 e il 1955, quattro in 500 e due in 350. Sei trionfi al Tourist Trophy. Norton e Gilera i gioielli che Duke ha esibito su quell'asfalto infame dove la sicurezza era un'ipotesi lontana.

Con la moto italiana Duke portò avanti il ciclo iniziato da Umberto Masetti autografando per tre volte di fila la coppa più importante. Dopo di lui in 500 solo Libero Liberati seppe ancora vincere il mondiale in sella alla Gilera, 1957 l'anno, quando Duke fu costretto a saltare buona parte della stagione per un infortunio. Nel 1959, a 36 anni, chiuse la sua carriera nel Gran Premio delle Nazioni di Monza, un altro pilota britannico, John Surtees aveva già raccolto la sua eredità portando lassù la MV Agusta. Nel 1951 Duke venne eletto miglior sportivo dell'anno in Inghilterra, nel 1953 fu nominato Baronetto. A lui è intitolato un tratto del circuito dell'Isola di Man, tra Brandywell e Windy Corner.

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