MotoGP: Rossi c'è, pole da record

Stupisce ancora Aleix Espargaro che piazza la Suzuki al secondo posto, davanti a Marquez. Iannone 6° con la Ducati. Sprofonda Lorenzo, 8°

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Valentino Rossi (Yamaha) firma il giro record in 1:32.627 nella qualifica di Assen, tornando in pole position. In prima fila la Suzuki di Aleix Espargaro (+0.231) e Marc Marquez (Honda, +0.259), seguono Pedrosa (Honda, +0.360) e Pol Espargaro (Yamaha, +0.386). Iannone (+0.389, 6°) miglior ducatista, precede Crutchlow (Honda, +0.401) e Lorenzo (Yamaha, +0.415) solo 8°. Vinales (Suzuki, +0.449) e Dovizioso (Ducati, +0.485) nella top ten.

Si lanciano le MotoGP, che in staccata poi scompongono, col posteriore che rimbalza e si mette di traverso. Numeri da funamboli per tutti i big, ma in particolare per Marquez, che inizia la Q2 portandosi immediatamente al comando. Non senza rischi, ma con un feeling in sella nettamente migliore rispetto alle ultime qualifiche. Merito della Honda, telaio 2014, che sembra avergli restituito fiducia, equilibrio ed efficacia sul "giro matto". Per Marc c'è quindi un bel 1:33.005, che sulle prime basta a tenere a bada Crutchlow, Lorenzo, Dovizioso, Rossi e Pedrosa. Non brilla invece Iannone, che resta ai margini della top ten.

Tutti al cambio gomme e giusto il tempo per buttare l'occhio velocemente ai tempi dei rivali, per capire come rientrare per fare meglio. Ma dalla pit-lane esce la Suzuki che non ti aspetti, con Aleix Espargaro che stampa un giro mostruoso in 1:32.858, dimostrando ancora una volta la bontà del progetto di Hamamatsu. Un assolo, un preludio di caschi rossi che si accendono in grande quantità sul monitor. Tutti spingono forte e danno il meglio. Il colpaccio, però, questa volta riesce a Valentino, che demolisce e riscrive il record della pista, girando in 1:32.627. Un bel +0.540 meglio del record precedente! Ribaltando così quel metodo di lavoro che non pagava e tornando in pole dopo tante qualifiche difficili. Cosa che non succedeva dall'ultimo GP di Valencia del 2014.

Per Rossi si tratta della 61.ma pole in carriera, con una grande voglia di riallungare sull'avversario diretto. Ovvero Lorenzo, che invece sbaglia nel giro decisivo e si prende oltre 4 decimi di gap dalla vetta, finendo in terza fila, costretto ad una gara in rimonta. Ma il 46 non può rilassarsi, dovendo fare attenzione alle intenzioni bellicose di Marquez, che ha tutta l'intenzione di attaccare senza esclusione di colpi. Detto che tra il 4° e l'ottavo posto c'è un distacco di soli 40 millesimi, anche Pedrosa e Iannone non saranno avversari da sottovalutare. Soprattutto in partenza...

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